Come funziona la Rete Nazionale Trapianti

È un modello organizzativo di eccellenza che ha il compito, attraverso i centri di alta specialità dislocati sul territorio, di garantire ai pazienti in attesa di trapianto una risposta ottimale, uniforme a livello nazionale.

«Come una vera e propria rete – chiarisce la dottoressa Anna Guermani, coordinatrice regionale delle donazioni e dei prelievi – anche quella dei trapianti è dotata di ‘nodi’, simbolo delle varie competenze delle strutture afferenti e coinvolte nell’operatività e attività dei trapianti, e di ‘fili’ che uniscono da Nord a Sud i vari centri per soddisfare i bisogni nazionali. Un obiettivo possibile grazie al coinvolgimento di operatori di comprovata e differente expertise che operano all’interno della rete».

La rete nazionale trapianti lavora nel rispetto di valori imprescindibili: la trasparenza, tutte le fasi  dalla donazione al trapianto sono tracciate e tracciabili per garantire la sicurezza dei familiari dei donatori e dei pazienti in lista d’attesa; l’equità, gli organi vengono assegnati in base alle condizioni di urgenza degli ammalati in lista di attesa e alla compatibilità clinica, immunologica e biometrica fra donatore e riceventi; la sicurezza che impone che tutti i donatori vengano sottoposti ad adeguati e specifici esami ematici e strumentali al fine di ridurre il più possibile il rischio di trasmissione di malattie infettive o tumorali; anonimato, gratuità e liberalità della donazione. Infatti la donazione è sempre un atto volontario che non implica alcun compenso finanziario, che deve essere deciso dal donatore in assoluta libertà con possibilità di revoca in qualunque momento e la cui identità resterà ignota al ricevente e ai suoi famigliari.

«L’organizzazione della rete – conclude la dottoressa Guermani – si articola su tre livelli: nazionale, con il Centro Nazionale Trapianti, timone di tutta l’attività svolta sul territorio, regionale, attraverso i 19 Centri Regionali per i Trapianti, che gestiscono all’interno della propria regione le liste di attesa ed i rapporti con i centri periferici, locale tramite le differenti sedi donative, i Centri Trapianto e le Banche dei Tessuti».