Trasporto degli organi: nuove regole nazionali e il ruolo innovativo del progetto INDOOR

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Accordo nazionale sul trasporto degli organi, dei tessuti e delle cellule staminali emopoietiche, il sistema trapiantologico italiano compie un passo avanti cruciale verso una maggiore efficienza, tracciabilità e sicurezza logistica.

L’accordo, siglato da Governo, Regioni e Province autonome, aggiorna le modalità organizzative e operative per il trasporto degli organi, con l’obiettivo di garantire tempi certi, un coordinamento più stretto e standard elevati in tutte le fasi del processo. Il Centro Nazionale Trapianti (CNT), guidato dal direttore generale Giuseppe Feltrin, ha sottolineato come l’intesa rappresenti un tassello fondamentale per rafforzare una rete già riconosciuta a livello internazionale per le sue eccellenze.

La rapidità del trasferimento, la sicurezza nella conservazione e la tracciabilità dei percorsi sono aspetti determinanti per salvare vite. In questo contesto, la necessità di soluzioni innovative e complementari diventa sempre più evidente.

È qui che si inserisce INDOOR, il progetto promosso da Fondazione DOT, che sperimenta l’uso dei droni per il trasporto di organi in urgenza e super-urgenza. Una tecnologia che, riducendo drasticamente i tempi di percorrenza e potenziando la tracciabilità, può rappresentare una risposta concreta alle esigenze indicate dal nuovo accordo.

INDOOR non intende sostituire i mezzi tradizionali, ma integrarli, ampliando le possibilità della rete trapiantologica e offrendo un modello replicabile su scala nazionale. La combinazione di innovazione tecnologica e cooperazione istituzionale rende questo progetto un esempio di come la ricerca applicata possa tradursi in un beneficio immediato per i pazienti in lista d’attesa.

Con l’entrata in vigore delle nuove regole, il tema del trasporto degli organi entra in una fase decisiva per garantire standard sempre più elevati di efficienza e sicurezza. INDOOR si colloca già oggi in piena coerenza con questo quadro, offrendo soluzioni tecnologiche che rispondono alle priorità individuate dal CNT e dal direttore Feltrin.

Grazie all’utilizzo dei droni, il progetto contribuisce a ridurre i tempi di trasferimento, aumentare la tracciabilità e assicurare maggiore sicurezza logistica. Elementi che rappresentano non solo una risposta immediata, ma anche un modello potenzialmente replicabile a livello nazionale, capace di rafforzare la rete e di dare nuove possibilità di vita a chi è in attesa di un organo.

Fondazione DOT continuerà a lavorare al fianco delle istituzioni e della comunità scientifica affinché questa sperimentazione possa tradursi in uno strumento concreto e sostenibile, contribuendo a una rete trapiantologica sempre più moderna e vicina ai bisogni dei pazienti.

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