Bilancio dell’attività di donazione-trapianti in Italia e Regione Piemonte nel 2020

È stato contenuto l’impatto di Covid sul sistema donazioni-trapianti in Italia. I dati nazionali riferiscono che rispetto al 2019 si è verificato un calo di circa il 6% sul numero di donatori e del 7-8% in termini di trapianti eseguiti, rispetto a un decremento anche del 40-60% di altre nazioni europee, anche di quelle con una rete trapianti ben collaudata.

«Il buon funzionamento dell’intero sistema donazione-trapianti – dichiara la Dottoressa Anna Guermani, responsabile del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti del Piemonte – è stato “supportato” anche dal contenimento delle opposizioni alla donazione di organi e tessuti da parte dei cittadini e dei familiari aventi diritto di espressione di volontà alla donazione. Il 2020 si è concluso con un numero maggiore di donatori rispetto al 2019, 147 rispetto ai 137 del 2019».

In un panorama generalmente buono, con valori più che soddisfacenti, il 2020 si chiude con un bilancio in positivo per la Regione Piemonte e Valle d’Aosta: il numero di trapianti effettuati nel 2020 è incrementato del 6% rispetto al 2019 (443 verso 419).

«In un periodo di pandemia, per salvaguardare i nostri pazienti in attesa di trapianto, esposti a un rischio 2-3 volte superiore alla popolazione sana – aggiunge il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – abbiamo adottato ulteriori misure di sicurezza: i possibili donatori vengono infatti indagati per la presenza del SARS-CoV-2, ricercando il virus nei lavaggio bronco-alveolare, vale a dire il liquido presente nei polmoni, così da avere una certezza maggiore di ricorrere a organi solo di donatori negativi all’infezione».

La tutela è estesa anche alle visite ambulatoriali o di follow-up eseguite da remoto, con la telemedicina, o in presenza per i casi di emergenza con tutte le precauzioni e di dispositivi di protezione necessari.