Tre storie, una sola rete: quando la donazione di organi ridà la vita

Tre storie, una sola rete: quando la donazione di organi ridà la vita

I trapianti a Torino raccontano il coraggio, l’eccellenza e la forza del dono.

In Piemonte, ogni giorno, la rete trapiantologica è al lavoro per trasformare una tragedia in speranza. Non sono solo numeri o interventi riusciti: sono vite ricucite, occhi riaperti, battiti che ricominciano. Nei mesi di aprile e maggio, tre storie ci hanno ricordato perché sostenere la cultura del dono è così importante.

 “Gli esplode il fegato”: salvo con un trapianto in emergenza nazionale

La chiamata è arrivata dopo un incidente gravissimo: un uomo schiacciato da una pala agricola, il fegato letteralmente esploso. Il tempo stringe, i medici attivano immediatamente la procedura di emergenza nazionale. Il fegato compatibile arriva e l’intervento viene eseguito alla Città della Salute di Torino.

L’uomo è salvo. Grazie alla prontezza della rete trapiantologica, alla sinergia fra regioni, e alla generosità di un donatore anonimo che ha deciso, un giorno, di dire “sì”.

 Un chiodo negli occhi, la luce ritrovata grazie a un trapianto di cornea

All’Ospedale di Verduno, un uomo viene ricoverato in seguito a un grave incidente: un chiodo gli ha compromesso irrimediabilmente la vista. La sua unica possibilità è un trapianto di cornea.

Grazie alla donazione e all’intervento tempestivo dell’équipe, l’uomo ha ritrovato la luce. Un gesto semplice, spesso poco conosciuto, come la donazione di tessuti oculari, ha cambiato radicalmente la sua quotidianità.

Un piccolo miracolo reso possibile da chi ha deciso di donare anche ciò che non si vede, ma fa vedere.

 21 anni e un secondo trapianto di fegato: salvata una giovane fan di Jovanotti

Affetta da una grave malformazione epatica congenita, questa giovane donna aveva già affrontato un trapianto nei primi mesi di vita. Le complicazioni hanno richiesto un secondo intervento a 21 anni.

Alle Molinette di Torino, l’équipe del Centro Trapianto Fegato ha affrontato un caso estremamente complesso: assenza delle connessioni vascolari tradizionali, necessità di un approccio completamente extra-anatomico. L’operazione dura 14 ore, coinvolge chirurghi, cardiochirurghi, anestesisti e tecnici perfusionisti.

Alla fine, il fegato riparte subito. La paziente è salva. E la forza della rete trapiantologica si manifesta in tutto il suo valore.

“È così che dovrà essere il futuro Parco della Salute”, ha commentato Thomas Schael, Direttore Generale.

 

Le storie ci dicono una cosa chiara: donare è decidere per la vita

In ogni storia c’è un prima e un dopo. C’è il dolore, la paura, ma anche l’impegno di chi opera nella sanità pubblica e il coraggio silenzioso dei donatori e delle loro famiglie.

Fondazione DOT è al fianco di questa rete, per sostenere la ricerca, promuovere la cultura del dono e fare in modo che queste storie diventino sempre più numerose.

📌 Hai già espresso il tuo consenso alla donazione? Fallo oggi, al rinnovo della tua carta d’identità.
Una scelta che può salvare una vita. O anche tre.

Città della Salute di Torino verso il riconoscimento come IRCCS Trapianti

Città della Salute di Torino verso il riconoscimento come IRCCS Trapianti

Una svolta nazionale per l’eccellenza nella medicina dei trapianti

La Città della Salute e della Scienza di Torino si prepara a diventare IRCCS Trapianti, ovvero Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico dedicato alla medicina dei trapianti. Si tratta di un passaggio fondamentale non solo per Torino, ma per tutto il panorama nazionale: un riconoscimento formale dell’altissimo livello di cura, ricerca e innovazione che da anni distingue questo centro.

Un nuovo dipartimento per una nuova visione

A sancire questo passaggio è la creazione del nuovo Dipartimento strutturale di Chirurgia Generale e Specialistica e dei Trapianti, un’unità organizzativa che integra competenze cliniche e scientifiche per rendere sempre più efficace ed efficiente l’intero processo trapiantologico.

Questa riorganizzazione si inserisce nel percorso avviato per ottenere il riconoscimento come IRCCS, status che permetterà di potenziare ulteriormente la ricerca, accedere a finanziamenti dedicati e attrarre nuove competenze.

Un ecosistema di eccellenza

A sostenere la candidatura ci sono attori fondamentali del territorio:

  • l’Università degli Studi di Torino,
  • il Politecnico di Torino,
  • la Regione Piemonte,
  • la Città di Torino,
  • la Fondazione DOT, che riunisce tutti questi soggetti con l’obiettivo di promuovere cultura della donazione, innovazione e ricerca.

Come ha sottolineato Mauro Rinaldi, Presidente di Fondazione DOT e Direttore del Centro Trapianti di Cuore e Polmone delle Molinette:

«Questo riconoscimento rappresenta il naturale approdo di un percorso di eccellenza scientifica e clinica. Fondazione DOT continuerà a fare la sua parte, favorendo il dialogo tra istituzioni e promuovendo un approccio integrato alla donazione e ai trapianti.»

Perché un IRCCS per i trapianti è una buona notizia per tutti

Il riconoscimento come IRCCS permetterà alla Città della Salute di:
✅ accelerare la ricerca clinica e traslazionale,
✅ sperimentare soluzioni tecnologiche avanzate (come l’uso dei droni per il trasporto di organi),
✅ migliorare la qualità dei percorsi di cura per i pazienti,
✅ diventare un punto di riferimento anche a livello europeo.

L’impegno di Fondazione DOT

Fondazione DOT sostiene con convinzione la candidatura a IRCCS e si impegna a fare rete tra i protagonisti della sanità, della scienza e della cittadinanza per valorizzare le competenze già presenti e moltiplicare l’impatto della medicina dei trapianti.

La storia di Ambra: radiologa, ricercatrice e trapiantata di cuore a 24 anni

La storia di Ambra: radiologa, ricercatrice e trapiantata di cuore a 24 anni

Una vita salvata da un cuore nuovo: «Dopo il trapianto ho ricominciato a respirare davvero»

Ambra Santonocito è una giovane donna, medico e ricercatrice, che vive oggi una vita intensa tra Torino e Vienna. Lavora come radiologa pediatrica presso la Città della Salute,  la sua altra passione è la senologia e la ricerca sul cancro al seno, per cui sta completando un dottorato in Medical Imaging. Ma otto anni fa, il 5 luglio, Ambra riceveva un trapianto di cuore che le ha cambiato per sempre la vita.

Dalla diagnosi all’attesa: «Ho vissuto bene, ma con una differenza»

La sua storia inizia da bambina, quando a soli 11 anni le viene diagnosticata una cardiomiopatia rara. Una “differenza” più che una malattia, come le dicevano i medici e sua madre. Una condizione silente che le permette di vivere un’adolescenza piena, fino a quando, al secondo anno di Medicina, lo scompenso cardiaco la costringe all’attesa di un trapianto. Due anni in lista attiva, tra studio, viaggi, e tanta determinazione.

Il trapianto il giorno prima del compleanno

Il trapianto arriva all’improvviso, proprio il giorno prima del suo 24° compleanno.

«Avevo preparato una cheesecake per festeggiare al mare – racconta – ma è rimasta in frigo tre mesi».

In ospedale, ad attenderla c’era un intervento che le avrebbe ridato la vita.

«Mi sono addormentata dicendo: voglio andare sull’Himalaya. Non ci sono ancora andata, ma ho fatto tante altre salite».

Dopo il trapianto: studio, ricerca e futuro

Ambra si laurea in Medicina nel 2018, vince una borsa di specializzazione in Radiologia a Torino, dove si trasferisce. Oggi lavora con dedizione nei reparti pediatrici e porta avanti studi sul tumore al seno.

«La mia scelta professionale è stata anche guidata dalla mia condizione clinica. La Radiologia mi permette di essere più protetta, la mia esperienza mi permette di lavorare con più empatia, di comprendere le paure e le fragilità dei piccoli e grandi Pazienti che incontro ogni giorno,  in particolare la Senologia è un ambito che sento profondamente».

Oltre alla carriera, ha vissuto due anni a Vienna per un dottorato internazionale e continua a formarsi con passione.

«Ogni giorno mi chiedo dove sarei, se non avessi ricevuto quel cuore. Ma so che, anche solo respirare, oggi ha un senso diverso».

Il valore della donazione di organi

«Da trapiantata – dice Ambra – ti capita spesso di pensare al tuo cuore, al nuovo cuore che batte in te. La donazione è un gesto che salva vite vere, giovani, attive, pronte a restituire al mondo il magnifico dono che hanno ricevuto».

La sua storia è un invito potente a superare diffidenze e paure:

«C’è ancora molta ignoranza sulla donazione. Tanti credono che dichiararsi donatori significhi rinunciare alle cure, ma non è così. Io sono viva anche perché qualcuno ha detto sì».

Oltre il corpo: la forza della mente e della terapia

Accanto alla guarigione fisica, Ambra sottolinea l’importanza della terapia psicologica prima e dopo il trapianto.

«Io ho avuto momenti di forte ansia, paura di perdere chi amavo, terrore per il futuro. La terapia mi ha aiutata a superare queste paure e a riconnettermi con me stessa».

Oggi Ambra guarda avanti, con progetti di vita che includono la maternità, pur con tutte le sue incognite.

«Mi spaventa, ma mi spaventava anche il trapianto. E guardami adesso. La vita, se ci credi, va sempre un passo più in là della paura».

 Perché raccontiamo storie come quella di Ambra?

Fondazione DOT lavora ogni giorno per promuovere la cultura della donazione di organi e sostenere la ricerca scientifica in ambito trapiantologico. Le storie come quella di Ambra ci ricordano che ogni “sì” alla donazione può diventare il primo battito di una nuova vita.

 

📌 Hai già espresso il tuo consenso alla donazione? Fallo oggi, al rinnovo della carta d’identità.

Donazioni e trapianti nel primo trimestre 2025: il Piemonte conferma il suo impegno

Donazioni e trapianti nel primo trimestre 2025: il Piemonte conferma il suo impegno.

Il 2025 si è aperto con segnali incoraggianti per il sistema trapiantologico piemontese. I dati del primo trimestre pubblicati dal Centro Regionale Trapianti Piemonte-Valle d’Aosta confermano la solidità di un modello che da anni si distingue per organizzazione, qualità clinica e cultura della donazione. La crescita dei trapianti e la buona tenuta dei donatori utilizzati testimoniano un sistema in salute, pur in un contesto che continua a presentare sfide significative.

DONATORI: OTTIMA PERFORMANCE

Nel periodo gennaio-marzo 2025 sono stati segnalati 78 potenziali donatori, di cui 51 sono diventati effettivi e 50 sono stati effettivamente utilizzati. Il tasso di donatori effettivi si attesta a 47,3 per milione di popolazione (p.m.p.), un valore superiore alla media italiana (29,8 p.m.p.) e anche alla media del Nord (39,9 p.m.p.).

dati 2025 primo trimestre donatori 2025 primo trimestre

Tuttavia, le opposizioni al prelievo si mantengono alte: nel 29,5% dei casi, le famiglie hanno espresso un rifiuto alla donazione. È un dato che ci ricorda quanto sia ancora fondamentale lavorare sulla cultura della donazione, nelle scuole, nei media e attraverso il dialogo con i cittadini. Donare è una scelta naturale, un gesto di solidarietà che può salvare vite.

TRAPIANTI: PERFORMANCE DI RILIEVO

I trapianti effettuati nel primo trimestre del 2025 confermano l’impegno e la qualità delle strutture regionali. Sono stati eseguiti complessivamente:

  • 84 trapianti di rene, di cui 10 da donatore vivente e 2 combinati (rene/fegato e rene/pancreas);
  • 51 trapianti di fegato, inclusi interventi pediatrici;
  • 15 trapianti di cuore, un dato in crescita rispetto allo stesso periodo del 2024;
  • 8 trapianti di polmone, di cui 7 polmone doppio .

A questi si aggiungono 115 trapianti di tessuto muscolo-scheletrico, 23 di cute, 55 innesti di membrane amniotiche e  183 trapianti di cornea.

trapianti cuore polmone trapianti rene fegato tessuti

cute e membrane amniotiche vasi e valvole

LISTA D’ATTESA

Al 31 marzo 2025, le liste d’attesa per i trapianti nelle regioni di Piemonte e Valle d’Aosta mostrano un numero significativo di pazienti in attesa di un organo.

lista attesa marzo 2025 lista attesa attiva marzo 2025

UNO SFORZO DA RINNOVARE

I dati del primo trimestre 2025 indicano che il Piemonte ha saputo mantenere salda la propria posizione di leadership nel panorama nazionale. Ma ci ricordano anche che il percorso non è concluso: troppo spesso ancora le opposizioni frenano un sistema che, se pienamente sostenuto dalla consapevolezza collettiva, potrebbe garantire una vita nuova a molti più pazienti.

L’impegno di tutti i professionisti coinvolti continua, e deve continuare, anche grazie al supporto di chi ogni giorno, con un semplice “sì”, può cambiare il destino di una persona.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/

La Mole Antonelliana si illumina di rosso: un gesto per celebrare la Giornata Nazionale della Donazione e dei Trapianti

La Mole Antonelliana si illumina di rosso: un gesto per celebrare la Giornata Nazionale della Donazione e dei Trapianti

In occasione della Giornata Nazionale per la Donazione e il Trapianto di Organi e Tessuti, Fondazione DOT ha voluto accendere una luce simbolica e potente: nella serata dell’11 aprile 2025, la Mole Antonelliana di Torino si è illuminata di rosso, diventando un faro di consapevolezza, speranza e vita.

Un segnale visibile per una scelta invisibile, ma fondamentale

Ogni giorno in Italia, migliaia di persone convivono con l’attesa. Un’attesa lunga, incerta, spesso estenuante: quella di un trapianto.
Secondo i dati ufficiali, sono oltre 8.000 le persone in lista per ricevere un organo o un tessuto che possa restituire loro salute, autonomia e futuro.

In questo contesto, la Giornata Nazionale – istituita dal Ministero della Salute e promossa dal Centro Nazionale Trapianti – rappresenta un momento cruciale per informare i cittadini, promuovere la cultura del “sì” alla donazione, e rafforzare il sostegno alla ricerca scientifica nel campo dei trapianti.

Fondazione DOT: una luce sulla ricerca

Attraverso l’illuminazione della Mole Antonelliana, Fondazione DOT ha voluto ricordare quanto sia importante parlare di donazione. Ma non solo: ha voluto anche raccogliere fondi per sostenere la ricerca, affinché le tecnologie, le competenze e le possibilità di trapianto possano crescere, diventare più accessibili e salvare ancora più vite.

Ecco perché, fino al 13 aprile, è possibile donare attraverso la piattaforma solidale 1 Caffè, contribuendo concretamente al futuro della ricerca.

Un semplice “sì” può salvare una vita. Una piccola donazione può cambiare molte storie.

Unisciti a noi

Il gesto simbolico di colorare di rosso la Mole è un invito rivolto a tutti: cittadini, istituzioni, aziende, professionisti della salute.
È un appello a diventare parte attiva del cambiamento, scegliendo di sostenere la donazione come scelta consapevole, solidale e scientificamente fondamentale.

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GIORNATA NAZIONALE DELLA DONAZIONE E TRAPIANTO 2025: FONDAZIONE DOT PROMUOVE LA RICERCA IN ARRIVO L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE RIVOLUZIONA I TRAPIANTI AL POLITECNICO DI TORINO PARTE UN PROGETTO INNOVATIVO PROMOSSO DA FONDAZIONE DOT: ENTRO 3 ANNI UNO STRUMENTO CONCRETO AI BASED PER SALVARE PIÙ VITE

In arrivo l’intelligenza artificiale che rivoluziona i trapianti

GIORNATA NAZIONALE DELLA DONAZIONE E TRAPIANTO 2025

FONDAZIONE DOT PROMUOVE LA RICERCA

IN ARRIVO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE RIVOLUZIONA I TRAPIANTI AL POLITECNICO DI TORINO PARTE UN PROGETTO INNOVATIVO PROMOSSO DA FONDAZIONE DOT

ENTRO 3 ANNI UNO STRUMENTO CONCRETO AI BASED PER SALVARE PIÙ VITE

LA RICERCA COINVOLGE PER LA PRIMA VOLTA INGEGNERI ESPERTI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE INSIEME AI MEDICI DELLA CITTÀ DELLA SALUTE DI TORINO, CITTÀ CHE SI CONFERMA CAPITALE DEI TRAPIANTI IN ITALIA

 

Torino, 9 aprile 2025 – È stato presentato oggi a Torino il primo progetto di ricerca italiano che promette di trasformare concretamente il mondo dei trapianti grazie all’intelligenza artificiale. L’obiettivo è costruire uno strumento basato sull’AI (artificial intelligence) che consenta ai medici di lavorare in maniera sempre più veloce, precisa ed efficiente nei trapianti di organi, e di salvare ancora più vite.

Identificare nei tempi più rapidi e con la massima precisione possibile la compatibilità fra un organo e chi ha bisogno di trapianto (il cosiddetto matching donatore-ricevente), consentire la conservazione ottimale di un organo da trapiantare, avere personale altamente formato per gestire la filiera dalla donazione al trapianto in maniera sempre più puntuale e veloce. Questi sono aspetti cruciali per chi è in attesa di un trapianto, e richiedono competenze e strumenti sulle quali l’Italia e Torino sono già centri di eccellenza, ma che oggi possono essere ulteriormente perfezionati grazie all’intelligenza artificiale.

È proprio in questi ambiti che lavora il progetto promosso da Fondazione Donazione Organi e Trapianti (DOT) onlus e avviato dal Politecnico di Torino, che è stato illustrato oggi in vista della Giornata Nazionale dedicata alla donazione e al trapianto di organi, prevista per l’11 aprile. Con l’iniziativa, la Fondazione DOT dimostra ancora una volta il suo impegno nel sostenere la ricerca per migliorare concretamente la vita delle persone, investendo nell’innovazione e nel futuro della medicina.

“Il campo della trapiantologia sta vivendo una fase cruciale grazie all’intelligenza artificiale – afferma Mauro Rinaldi, Presidente di Fondazione DOT e Direttore Centro Trapianti di Cuore e Polmone delle Molinette, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino –. Fino a pochi anni fa si operava secondo standard rimasti invariati per cinquant’anni, in termini di valutazione del paziente e dell’organo, per il matching fra donatore e ricevente, per il trasporto dell’organo e la diagnosi del rischio di rigetto. Ora tutto sta cambiando con grande velocità anche in medicina, e alla base di questo boom tecnologico c’è proprio l’AI: basti pensare che già oggi una voce registrata può essere utilizzata per diagnosticare uno scompenso cardiaco analizzando con l’AI una quantità enorme di parametri complessi a una velocità elevatissima. I risvolti etici di tale sviluppo sono di grandissima importanza, così come il problema della sostenibilità: queste tecnologie sono molto costose sia in termini economici che energetici, quindi vanno utilizzate con grande cautela. Ma la strada per il futuro è in larga parte già tracciata”.

L’incontro per la presentazione del progetto si è tenuto a Torino nel Villino Caprifoglio, sede dell’organizzazione non profit 1 Caffè Onlus fondata dall’attore Luca Argentero. L’associazione sarà partner di Fondazione DOT per una campagna di raccolta fondi in occasione della Giornata nazionale per le donazioni e i trapianti di organi e tessuti.

AI PER I TRAPIANTI: IL PROGETTO DEL POLITECNICO DI TORINO

Il nuovo progetto multidisciplinare promosso da Fondazione DOT è guidato dalla professoressa Cristina Bignardi, consigliera della Fondazione e Professoressa Ordinaria del Politecnico di Torino. Il progetto sfrutta l’eccellenza del sistema sanitario piemontese e l’esperienza del Politecnico di Torino per creare soluzioni tecnologiche applicabili a livello globale. Il primo passo concreto di questa iniziativa è stato l’apertura di una posizione nel corso di dottorato interateneo in Bioingegneria e Scienze medico-Chirurgiche, interamente dedicato al progetto.

La ricerca combina competenze mediche e bioingegneristiche per sviluppare modelli predittivi e strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale. Tre le aree chiave di intervento:

  • matching donatore-ricevente, uno degli aspetti più critici nei trapianti di organi. Tradizionalmente, la ricerca del donatore più compatibile con il ricevente si basa su fattori come il gruppo sanguigno, la compatibilità tissutale e l’urgenza clinica. Con l’aiuto dell’AI, è possibile analizzare un numero molto maggiore di variabili, tra cui parametri genetici complessi e dati storici sulle risposte del corpo ai trapianti precedenti. Attraverso il confronto istantaneo tra i dati di potenziali riceventi e le caratteristiche dell’organo disponibile, un sistema basato su AI può aiutare i medici a determinare il miglior candidato in tempi rapidissimi, riducendo il rischio che un organo vada perso e aumentando le possibilità di successo del trapianto;
  • miglioramento delle tecniche di conservazione e trasporto degli organi: grazie all’intelligenza artificiale, il progetto punta ad ottimizzare le procedure di perfusione e monitoraggio e minimizzare i tempi di attesa;
  • formazione e ricerca: l’uso dell’AI richiede anche una formazione specifica e nuove competenze. Una parte della ricerca del Politecnico è dedicata a creare moduli e strumenti di formazione per medici e ingegneri, necessari per affrontare le sfide future del settore.

Marco Deriu, Professore Ordinario del Politecnico di Torino esperto in biomeccanica e tutor del progetto, sottolinea:

“Questo progetto è un passo avanti nell’uso dei dati e delle simulazioni, necessari non solo per il trapianto stesso ma per tutto il processo decisionale che porta all’intervento. Creare strumenti concreti, come i gemelli digitali degli organi, è uno degli obiettivi a cui lavoriamo in questo senso: queste versioni virtuali degli organi, create grazie alla ricostruzione e all’analisi di tantissime variabili, consentono di riconoscere informazioni fondamentali che all’occhio umano e agli strumenti attualmente in uso potrebbero sfuggire. Questo lavoro non serve solo a migliorare i trapianti oggi, ma anche a creare un’eredità di conoscenze per il futuro”.

Alexandra Tsipourakis è la giovane ricercatrice dedicata al progetto grazie alla borsa di dottorato supportata da Fondazione DOT.

“Ho sempre desiderato usare le mie competenze per migliorare la vita delle persone, e questo progetto rappresenta l’occasione perfetta per farlo – commenta Tsipourakis, che ha un background in ingegneria elettronica e informatica e una forte motivazione ad applicare la tecnologia al settore sanitario -. Sono entusiasta di far parte di un team così innovativo, che mette insieme ingegneri e medici per creare soluzioni concrete a vantaggio dei pazienti in attesa di un trapianto”.

MEDICINA E AI, UNA COMBINAZIONE VINCENTE

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei trapianti rappresenta solo uno degli esempi di come questa tecnologia possa trasformare il settore della medicina. Il primo ambito in cui l’AI sta trovando rapidamente applicazione è la radiologia, seguita dalla cardiologia, sia nelle fasi di diagnosi e prognosi che per la pianificazione degli interventi. C’è poi tutto il settore della chirurgia robotica implementata con AI: oggi sono pochissimi gli interventi eseguiti in Italia con questa metodologia, limitatamente ad urologia e chirurgia generale e non in completa autonomia, ma il futuro potrebbe essere molto diverso.

Con il continuo progresso dell’AI e l’accesso a quantità sempre maggiori di dati clinici, infatti, possiamo aspettarci miglioramenti ancora più significativi, come strumenti di diagnosi precoce ancora più precisi e sistemi di assistenza decisionale basati su AI che aiuteranno i medici nella scelta delle migliori terapie personalizzate. Sebbene l’AI non possa sostituire l’esperienza e la competenza dei professionisti della salute, il suo supporto diventerà sempre più indispensabile per garantire cure più efficaci e tempestive ai pazienti che ne hanno bisogno.

“L’AI sta rivoluzionando in maniera enorme la medicina, utilizzando principalmente l’approccio secondo la logica delle reti neurali, quindi replicando meccanismi simili a quelli del cervello umano – spiega Gaetano De Ferrari, Direttore della Cardiologia dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, e Professore Ordinario di Cardiologia dell’Università di Torino, Dipartimento di Scienze Mediche –. L’AI elabora big data non solo di tipo medico, come i risultati delle analisi del sangue, l’altezza e il peso del paziente, ma anche dati genetici e immunologici, e soprattutto è in grado di interpretare grafici o immagini complesse come TAC e radiografie. L’intelligenza artificiale diventa così un vero e proprio assistente del medico, la migliore second opinion disponibile. L’Italia purtroppo è indietro in questo ambito, sia dal punto di vista dell’applicazione che della formazione. Ma le cose stanno cambiando: da pochi giorni è partito il primo master italiano in presenza rivolto ai medici sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, master che conduciamo noi all’Università di Torino in Molinette”.

L’applicazione dell’AI alla medicina dei trapianti è anch’essa un’innovazione recente, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Passi avanti sono stati fatti per cercare di minimizzare uno dei problemi più grandi del post-intervento, quello del rigetto dell’organo da parte del sistema immunitario del paziente. Utilizzando modelli predittivi basati su enormi banche dati mediche, infatti, gli algoritmi generati dall’AI possono segnalare in anticipo i pazienti a rischio di rigetto. In questo modo, i medici possono intervenire prima che il problema si manifesti seriamente, regolando le terapie immunosoppressive o adottando altre strategie per proteggere l’organo trapiantato.

IL NODO DELLE TEMATICHE ETICHE E LEGALI

L’uso dei dati sensibili e la privacy sono aspetti di grande rilevanza nel contesto dell’intelligenza artificiale applicata ai trapianti di organi e alla medicina in generale. Una ricerca che si basa sull’analisi di una grande quantità di dati, richiede che le persone diano il consenso al trattamento anonimo dei loro dati clinici. Un atto semplice, ma fondamentale per permettere ai ricercatori di sviluppare soluzioni innovative e salvare vite. Per questo c’è bisogno della collaborazione di tutti, sempre nel rispetto del panorama normativo vigente.

In Italia, la protezione dei dati personali è regolata dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che stabilisce norme rigorose per la raccolta, il trattamento e la conservazione dei dati personali. Inoltre, l’AI Act dell’Unione Europea mira a garantire che l’uso dell’intelligenza artificiale sia sicuro e trasparente, promuovendo l’innovazione responsabile e proteggendo i diritti fondamentali dei cittadini. In futuro, però, sarà sempre più necessario che le banche dati in ambito medico, sulle quali lavorano gli algoritmi, siano diffuse in modo equo in tutto il pianeta.

“Uno dei grandi temi legati alla creazione degli algoritmi per l’AI in medicina è quello dei bias, i risultati distorti – spiega Guido Boella, Docente di Informatica e Vice-Rettore Vicario per le tematiche sull’intelligenza artificiale dell’Università di Torino, Dipartimento di Informatica e co-coordinatore del magazine sull’intelligenza artificiale MagIA.news –. A oggi, infatti, i sistemi allenati sui dati esistenti sono sbilanciati, perché lavorano su informazioni provenienti in grandissima parte da persone di etnia caucasica, prevalentemente maschi statunitensi possessori di assicurazioni sanitarie e quindi di un certo livello reddituale, oppure su dati di provenienza cinese e coreana. Questo significa che i sistemi di AI potrebbero funzionare meglio per alcune fasce della popolazione mondiale e meno su altre, e comunque non sarebbero efficienti per tutte le persone”.

Questo è solo uno dei temi etici sollevati dall’utilizzo dell’AI in campo medico, ma gli interrogativi aperti sono ancora molti. Chi sarà responsabile della scelta algoritmica, e cosa cambierà nel momento in cui sarà una macchina a determinare un matching donatore-paziente? Come si potrà garantire l’accesso equo alle nuove tecnologie, e regolare l’utilizzo dei data commons in nome della cosiddetta “freedom to learn”? Ed infine, come garantire che la diffusione di dati a scopo di ricerca non vada ad alimentare profitti economici privati? Per trovare alcune risposte, si stanno individuando a livello europeo aree di ricerca in cui non vengono applicati gli standard normativi tradizionali in tema di privacy e sia possibile accedere a più dati, sempre nella tutela delle persone. E la medicina dei trapianti potrebbe essere una di queste aree.

11 APRILE 2025, UNA GIORNATA PER PROMUOVERE LA DONAZIONE DI ORGANI, TESSUTI E CELLULE

Le donazioni di organi e tessuti in Italia sono in continua crescita: nel 2024 l’attività della Rete trapiantologica italiana ha registrato i numeri più alti mai realizzati sia per gli organi che per le cellule staminali emopoietiche. In particolare, lo scorso anno sono state 2.110 le donazioni (+2,7% sul 2023). Grazie a questi numeri è stato possibile realizzare ben 4.692 trapianti, 226 in più rispetto al 2023 (+5,1%).

Il tasso nazionale di donazione è salito a 30,2 donatori per milione di persone (pmp): è la prima volta che in Italia si supera quota 30, un livello che colloca il nostro Paese ai primi posti europei per donazioni di organi. Riguardo al Piemonte, il 2024 consolida l’andamento positivo: le donazioni hanno raggiunto il secondo miglior risultato di sempre (39,1 pmp) e hanno permesso di realizzare 496 trapianti. Ha anche portato in dote un traguardo prestigioso, che rappresenta un primato nazionale: 10.000 trapianti eseguiti presso l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, ospedale che si conferma al vertice di questa attività in Italia per la quarta volta negli ultimi cinque anni e che consente di definire Torino capitale dei trapianti.

In un quadro complessivamente molto positivo, resiste il nodo rappresentato dai tassi di opposizione al prelievo degli organi. È infatti in aumento il numero di persone che all’atto del rilascio della carta d’identità elettronica hanno scelto di registrare un “no” a un’eventuale donazione dopo la morte: in questo momento nel Sistema informativo trapianti sono presenti 21,4 milioni di dichiarazioni di volontà: 15 milioni di consensi e 6,4 milioni di opposizioni. Ecco perché, ancora oggi, è indispensabile rafforzare la cultura della donazione.

“La Giornata nazionale è un’occasione per ricordare ai cittadini che il trapianto è vita e che i trapianti sono possibili solo se ci sono i donatori – afferma Anna Guermani, Coordinatore Regionale delle donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti del Piemonte e Valle d’Aosta – Ognuno di noi può manifestare la propria volontà in merito alla donazione dei propri organi al momento del rinnovo della carta di identità. La donazione avviene solamente dopo la diagnosi clinica di morte e il suo accertamento legale, nel pieno rispetto del corpo del donatore, in forma anonima e gratuita, per aiutare i pazienti in lista di attesa in base alle condizioni di urgenza e compatibilità. Informiamoci e decidiamo, ricordandoci che possiamo sempre cambiare posizione”.

Per sensibilizzare tutti i cittadini verso la donazione, in occasione della Giornata Nazionale della Donazione e Trapianto dell’11 aprile 2025, la Mole Antonelliana sarà illuminata di rosso con l’immagine del cuore impacchettato, nella notte tra l’11 e il 12 aprile.

 

Scarica il comunicato stampa: Comunicato stampa 9 aprile 2025

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d'Aosta nel 2024

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta nel 2024

Il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta continua a mostrare risultati significativi nel campo delle donazioni e dei trapianti di organi e tessuti. Al 31 dicembre 2024, i dati raccolti evidenziano un trend positivo e un impegno costante nella promozione della donazione. È importante sottolineare che la media nazionale nel 2024 è stata di 30,3 donatori effettivi per milione di abitanti, mentre in Piemonte è stata del 39,3.

DONAZIONI E TRAPIANTI

Nel corso del 2024, sono stati eseguiti numerosi trapianti grazie alla generosità dei donatori. In particolare, sono stati effettuati:

  • 266 trapianti di rene
  • 179 trapianti di fegato
  • 33 trapianti di cuore
  • 22 trapianti di polmone

Inoltre, sono state trapiantate:

  • 647 cornee
  • 436 tessuti muscolo-scheletrici
  • 28 valvole e 3 segmenti vascolari

Infine, sono stati trapiantati:

  • 155 membrane amniotiche
  • 46.959 cm2 di cute

LISTA D’ATTESA

Al 31 dicembre 2024, le liste d’attesa per i trapianti nelle regioni di Piemonte e Valle d’Aosta mostrano un numero significativo di pazienti in attesa di un organo. In particolare, ci sono:

  • 621 persone in attesa di un rene, di cui 209 in lista attiva
  • 66 persone in attesa di un fegato, di cui 41 in lista attiva
  • 143 persone in attesa di un cuore, di cui 79 in lista attiva
  • 3 persone in attesa di un pancreas, di cui 1 in lista attiva
  • 73 persone in attesa di un polmone, di cui 44 in lista attiva

CONCLUSIONI

Il 2024 è stato un anno di grande impegno e risultati positivi per il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta. Grazie alla generosità dei donatori e al lavoro instancabile dei professionisti del settore, è stato possibile salvare molte vite e migliorare la qualità della vita di numerosi pazienti. Continuiamo a promuovere la cultura della donazione, affinché sempre più persone possano beneficiare di questo gesto di altruismo.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/

25 marzo: un evento per il futuro dei trapianti – Torino celebra un traguardo storico

25 marzo: un evento per il futuro dei trapianti – Torino celebra un traguardo storico

Martedì 25 marzo 2025, presso l’Aula Magna Achille Mario Dogliotti del Presidio Molinette, si terrà l’evento “I 10.000 trapianti di organo della Città della Salute di Torino: tra sostenibilità e innovazione”. Un’occasione unica per riflettere sulle sfide e i successi della rete trapiantologica piemontese e italiana.

Fondazione DOT sarà protagonista con due importanti sessioni, coordinate dal Presidente Mauro Rinaldi e dalla Vice Presidente Ida Marina Raciti, che porteranno il loro contributo su temi cruciali per il futuro della donazione e dei trapianti.

Un anno da record per donazioni e trapianti

L’evento prevede quattro sessioni tematiche, con interventi di esperti nazionali e rappresentanti delle istituzioni. Tra i momenti più rilevanti:

🔹 Innovazione e tecnologia nei percorsi terapeutici e chirurgici dei trapianti, con la partecipazione di Mauro Rinaldi, Presidente di Fondazione DOT, che illustrerà le nuove tecnologie nella preservazione cardiaca e polmonare.
🔹 Modelli organizzativi per la sensibilizzazione al consenso alla donazione, una sessione coordinata da Ida Marina Raciti, Vice Presidente DOT, in cui si discuteranno strategie per favorire la cultura della donazione e rafforzare le partnership tra enti filantropici e associazioni del territorio.

🔹 Il paziente al centro: esperienze e prospettive, con testimonianze di pazienti, associazioni e professionisti sanitari. Tra i moderatori Mauro Rinaldi, Presidente di Fondazione DOT.

Un traguardo storico

L’evento celebra un primato assoluto: la Città della Salute e della Scienza di Torino è il primo ospedale italiano a raggiungere i 10.000 trapianti, grazie a un modello sanitario d’eccellenza che unisce innovazione, competenza e un’organizzazione all’avanguardia.

📅 Quando: Martedì 25 marzo 2025
📍 Dove: Aula Magna Achille Mario Dogliotti, Presidio Molinette, Torino

Fondazione DOT invita tutti i professionisti, operatori del settore e cittadini interessati a partecipare per approfondire il ruolo strategico della donazione e dei trapianti nel sistema sanitario.

Unisciti a noi per celebrare il futuro della medicina dei trapianti!

Programma convegno 10000 Trapianti 25-03-2025

 

Programma convegno 10000 Trapianti 25-03-2025 parte 2

 

Il Piemonte eccellenza nazionale nei trapianti: 10.000 interventi alla Città della Salute di Torino

Il Piemonte eccellenza nazionale nei trapianti: 10.000 interventi alla Città della Salute di Torino

Il 2024 ha segnato un anno straordinario per la donazione e il trapianto di organi in Piemonte, consolidando la regione come un punto di riferimento nazionale ed europeo. I dati, presentati il 25 febbraio 2025 durante la conferenza stampa presso la Città della Salute e della Scienza di Torino, mostrano risultati eccezionali, tra cui il traguardo storico dei 10.000 trapianti eseguiti nell’Azienda Ospedaliera Universitaria.

Un anno da record per donazioni e trapianti

Nel 2024, il Piemonte ha registrato il secondo miglior risultato di sempre per donazioni di organi, con 171 donatori effettivi (39,1 donatori per milione di popolazione – pmp). Questo valore supera la media nazionale, che ha raggiunto i 30,2 pmp, confermando la grande sensibilità dei cittadini piemontesi alla donazione. I trapianti effettuati sono stati 496, per un totale di 536 organi trapiantati, inclusi 6 trapianti combinati.

Il traguardo dei 10.000 trapianti eseguiti presso la Città della Salute di Torino rappresenta un primato nazionale, reso possibile grazie alla presenza di tutti i programmi di trapianto in un’unica struttura sanitaria, un modello unico nel Paese.

La crescita delle donazioni a cuore fermo

Un dato significativo riguarda la crescita delle donazioni a cuore fermo (DCD), con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente. Questo tipo di donazione altamente complessa ha coinvolto ospedali come San Giovanni Bosco, Molinette, Maria Vittoria di Torino, oltre alle strutture di Alessandria, Cuneo, Novara e Rivoli.

Le donazioni di cornee sono aumentate del 16%, con 1.191 prelievi effettuati, coinvolgendo anche strutture sanitarie prive di rianimazione, reparti oncologici e hospice, sottolineando l’importanza della donazione di tessuti nel migliorare la qualità della vita di molti pazienti.

Focus sui trapianti: Torino capitale italiana

L’attività di trapianto ha visto la Città della Salute di Torino primeggiare con 449 interventi, di cui 440 presso l’ospedale Molinette e 9 presso l’Ospedale Pediatrico. Tra i numeri più rilevanti:

  • 179 trapianti di fegato, confermando il primato nazionale;
  • 219 trapianti di rene, il numero più alto in Italia;
  • 28 trapianti di cuore alle Molinette, di cui 6 da donatori a cuore fermo;
  • 22 trapianti di polmone;
  • 2 trapianti combinati cuore-fegato, una prima assoluta in Italia.

L’Ospedale Maggiore della Carità di Novara ha eseguito 47 trapianti di rene, contribuendo al secondo miglior risultato di sempre per la regione.

Il progetto “Una scelta in comune”

Nel 2024, il Piemonte ha completato l’adeguamento alla legge nazionale sulla registrazione delle volontà di donazione negli uffici anagrafe. Grazie al progetto “Una scelta in comune”, tutti i Comuni della regione hanno trasmesso almeno una dichiarazione di volontà al Sistema Informativo Trapianti, segnando un importante passo avanti nella sensibilizzazione alla donazione.

Le sfide future

Nonostante i traguardi raggiunti, restano ancora molti pazienti in attesa di un trapianto: al 31 dicembre 2024, 621 persone attendevano un rene, 66 un fegato, 143 un cuore e 73 un polmone. Il Piemonte continua a distinguersi anche per lo sviluppo di protocolli nazionali e internazionali sulla donazione e per l’innovazione nel settore trapiantologico.

Per celebrare il traguardo dei 10.000 trapianti, la Città della Salute di Torino organizzerà il 25 marzo un evento speciale dal titolo: “I 10.000 trapianti di organo della Città della Salute di Torino: tra sostenibilità e innovazione”.

Scopri di più sui trapianti in Piemonte guardando il video della conferenza stampa:

Intelligenza Artificiale, ingegneria e medicina: il progetto che rivoluziona i trapianti

Intelligenza Artificiale, ingegneria e medicina: il progetto che rivoluziona i trapianti

La Fondazione Donazione Organi e Trapianti (D.O.T.), in collaborazione con il Politecnico di Torino, ha dato vita a un progetto rivoluzionario che promette di trasformare il mondo dei trapianti. Guidato dai proff. Marco Deriu (Professore Ordinario del Politecnico di Torino), Diego Gallo (Professore Associato del Politecnico di Torino) e Cristina Bignardi (consigliera della Fondazione e Professoressa Ordinaria del Politecnico di Torino), il progetto combina competenze mediche e bioingegneristiche per affrontare alcune delle sfide più complesse del settore.

Obiettivi del Progetto

Questo progetto multidisciplinare mira a ottimizzare i processi di trapianto, intervenendo in tre aree chiave:

  • matching donatore-ricevente: sviluppo di sistemi di supporto decisionale per aumentare le probabilità di successo del trapianto.
  • conservazione e trasporto degli organi: miglioramento delle tecniche di perfusione e monitoraggio durante il trasporto.
  • formazione e ricerca: creazione di nuove competenze per affrontare le sfide future del settore.

Un progetto che parte dalle persone

Il primo passo concreto di questa iniziativa è stato l’apertura di una posizione nel corso di dottorato in Bioingegneria e Scienze medico-Chirurgiche, interamente dedicato al progetto. Dopo una rigorosa selezione, il bando è stato vinto da Alexandra Tsipourakis, giovane ingegnera con un background in ingegneria elettronica e informatica, e una forte motivazione per applicare la tecnologia al settore sanitario.

“Ho sempre desiderato usare le mie competenze per migliorare la vita delle persone, e questo progetto rappresenta l’occasione perfetta per farlo,” racconta Alexandra. “Sono entusiasta di far parte di un team così innovativo, che mette insieme ingegneri e medici per creare soluzioni concrete.”

Parte del tema di ricerca: Alexandra Tsipourakis, Cristina Bignardi, Diego Gallo

Parte del tema di ricerca: Alexandra Tsipourakis, Cristina Bignardi, Diego Gallo

L’intelligenza artificiale al servizio dei trapianti

Il cuore del progetto è lo sviluppo di modelli predittivi e strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale (AI). Questi permetteranno di valutare rapidamente le variabili relative al donatore, all’organo e al ricevente, offrendo ai chirurghi strumenti per scegliere il protocollo più adatto in tempi ridotti.

Il prof. Diego Gallo, esperto in modellazione in ausilio alla pratica clinica, sottolinea:

“L’intelligenza artificiale e i modelli meccanicistici possono trasformare completamente il processo decisionale. Non si tratta di sostituire il chirurgo, ma di fornire strumenti migliori per prendere decisioni informate e personalizzate.”

Anche il prof. Marco Deriu, esperto di modelli predittivi, evidenzia l’innovatività dell’iniziativa:

“Questo progetto è un passo avanti nell’uso dei dati e delle simulazioni. Creare strumenti come i gemelli digitali significa non solo migliorare i trapianti oggi, ma creare un’eredità di conoscenze per il futuro.”

Partire dai dati: il focus sul fegato

Il team ha deciso di iniziare dal programma di trapianto di fegato, grazie alla collaborazione del prof. Renato Romagnoli (Direttore del Centro Trapianti di Fegato dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino) e della sua equipe. Primo passo della ricerca è la raccolta di dati, che saranno utilizzati per creare i cosiddetti “gemelli digitali,” simulazioni che replicano virtualmente il comportamento degli organi e permettono di ottimizzare i processi.

Un approccio multidisciplinare per il futuro

Il progetto coinvolge medici, ingegneri e ricercatori per sviluppare soluzioni avanzate basate sull’intelligenza artificiale. Inoltre, il progetto coinvolgerà i Centri di trapianto di rene, di cuore e di polmone, oltre al Centro Regionale Trapianti.

“Questo progetto rappresenta una vera rivoluzione,” aggiunge la prof.ssa Bignardi. “È un esempio unico di collaborazione tra discipline diverse, tutte focalizzate su un obiettivo comune: salvare vite e migliorare la qualità di vita dei pazienti trapiantati.”

Un impegno condiviso

Il progetto sfrutta l’eccellenza del sistema sanitario piemontese nella medicina dei trapianti e l’esperienza del Politecnico di Torino per creare soluzioni tecnologiche applicabili a livello globale. Con questa iniziativa, la Fondazione D.O.T. dimostra ancora una volta il suo impegno nel sostenere progetti che migliorano concretamente la vita delle persone, investendo nell’innovazione e nel futuro della medicina.

Un piccolo gesto per un grande impatto

Perché questa ricerca possa continuare, c’è bisogno della collaborazione di tutti. Dare il consenso al trattamento anonimo dei propri dati clinici è un atto semplice, ma fondamentale per permettere ai ricercatori di sviluppare soluzioni innovative e salvare vite.

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