Senza i donatori di sangue, non ci sarebbero trapianti

Senza i donatori di sangue, non ci sarebbero trapianti.

Quando si parla di trapianti, la mente corre subito alle donazioni di organi e tessuti, dimenticando un elemento fondamentale del ciclo: il sangue. Senza donatori di sangue, non ci sarebbero i trapianti, perché durante il trapianto, in sala operatoria,  sono sempre necessarie delle trasfusioni. In molti casi poi avvengono anche nel post intervento. Qualche volta, per fortuna raramente, le richieste sono eccezionali: lo scorso gennaio, un trapiantato di fegato presso l’ospedale Molinette di Torino ha richiesto 95 sacche di sangue; a febbraio un altro ricevente ha necessitato di 60 sacche di sangue.

La Banca del Sangue deve essere in grado di rispondere al bisogno e questo è possibile, grazie alla generosità di centinaia di donatori di sangue.

Viene trasfuso il sangue intero?

sacca di sangue interoUn donatore di sangue vede mediamente prelevarsi 450 ml di sangue (una sacca). Il sangue donato viene lavorato e se ne estraggono diversi emocomponenti: i globuli rossi (emazie), i globuli bianchi, le piastrine e il plasma. È possibile donare anche “solamente” il plasma.

In base alle necessità del trapianto, vengono trasfusi solo i globuli rossi oppure anche le piastrine e il plasma.

Quanto sangue serve mediamente per un trapianto?

Il Dott. Marco Lorenzi, Direttore SC Banca del Sangue e Immunoematologia presso la Città della Salute e della Scienza di Torino fornisce i dati relativi alle quantità di sangue mediamente necessarie per un trapianto.

Come quantità standard perché possa iniziare l’intervento di un trapianto, la Banca del Sangue prepara:

  • per i trapianti di rene 2 unità di globuli rossi (estratti da 2 sacche di sangue)
  • per i trapianti di cuore 2/4 unità di globuli rossi (estratti da 2/4 sacche di sangue)
  • per i trapianti di polmone 4 unità di globuli rossi (estratti da 4 sacche di sangue)

I trapianti di fegato si dividono in due categorie: quelli a basso e quelli ad alto rischio. Considerate che circa 1/3 dei trapianti i fegato sono classificati ad alto rischio.

Per quelli definiti a basso rischio, lo standard minimo è:

  • 5 unità di globuli rossi consegnate in sala operatoria (dunque, originariamente, 5 sacche di sangue)
  • 2400 ml di plasma in sala operatoria (10 sacche di sangue, ma potrebbero sovrapporsi alle 5 precedenti se plasma e globuli rossi fossero stati estratti dallo stesso sangue intero)
  • 5 unità di globuli rossi di riserva pronti in Banca del Sangue, la cui compatibilità per l’intervento sia già stata testata

Per i trapianti di fegato definiti ad alto rischio, lo standard minimo è:

  • 10 unità di globuli rossi consegnate in sala operatoria (10 sacche di sangue)
  • 4800 ml di plasma in sala operatoria (20 sacche di sangue)
  • 10 unità di globuli rossi di riserva in Banca del Sangue

Questa è la dotazione necessaria per iniziare i trapianti. I consumi reali possono essere variabili ed essere inferiori o anche molto superiori.

In conclusione, quanti donatori di sangue servono?

Donatori di sangueCome minimo, per un trapianto di rene sono necessari 2 donatori di sangue oltre al donatore dell’organo. Per un trapianto di cuore, mediamente necessitano 3 donatori di sangue e 4 per un trapianto di polmoni.

Nel caso di un singolo trapianto di fegato, servono dai 15 ai 30 donatori di sangue. E solo questi, quando tutto va bene, ma in rari casi per salvare una vita possono dover intervenire anche 100 donatori. Un esercito silente di persone generose che si uniscono al grande dono di un organo. Se non ci fossero loro, il grande dono sarebbe inutile e una vita verrebbe spezzata.

Grazie a tutti voi. Grazie di cuore.

Ricordate: senza donatori di sangue, non ci sarebbero trapianti.

Aggiornamenti dal Progetto Indoor test con lo shaker superati!

Aggiornamenti dal Progetto Indoor: test con lo shaker superati!

Il passo successivo della ricerca sul progetto “INDOOR (usINg Drones fOr Organ tRansportation)” prevedeva di testare alcune provette di sangue in uno shaker, vale a dire un dispositivo di laboratorio che riproduce vibrazioni e accelerazioni di un drone, per valutarne l’eventuale deterioramento. I risultati preliminari sono ottimistici: il sangue trasportato durante un’operazione standard tramite drone non si deteriora. Test con lo shaker superati!

Lo shaker utilizzato per il Progetto INDOOR

L’esperimento

Le prove sperimentali sono state eseguite con un incremento graduale di complessità degli elementi coinvolti nelle casistiche testate, ossia:

  • Prima prova: in assenza di elementi montati sullo strumento, oltre all’accelerometro [peso = 148 g];
  • Seconda prova: in presenza del supporto e del contenitore stampati in 3D, al cui interno è posizionato il porta-provette di gommapiuma [peso complessivo = 618 g];
  • Terza prova: in presenza di provette contenente campioni biologici ematici di donatori volontari alloggiati all’interno del contenitore descritto nella seconda prova [peso complessivo = 845 g].

Infine, le provette di sangue sono state testate per analizzare e confrontare le loro caratteristiche ematologiche, di coagulazione, chimiche e virologiche successive alla simulazione delle vibrazioni con un lotto di provette di sangue di controllo non shakerato. L’analisi dei dati raccolti mostra come il sangue trasportato durante un’operazione standard tramite drone non subisca variazioni significative di deterioramento delle sue proprietà fisiche.

E poi?

Ora si avvicina il tempo dei test reale col drone nel contesto urbano tra due presidi (CTO e Molinette) dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino. Quasi certamente il primo volo avverrà il prossimo mese. Te lo racconteremo attraverso la nostra newsletter e i canali social delle Fondazione. Puoi contribuire anche tu al Progetto INDOOR.

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Una maratona di trapianti senza precedenti all'ospedale Molinette di Torino: 100 ore e 11 donatori per salvare 22 vite.

Una maratona di trapianti senza precedenti all’ospedale Molinette di Torino: 100 ore e 11 donatori per salvare 22 vite.

Sotto Natale, presso l’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, è avvenuta una cosa incredibile: 22 persone hanno ricevuto il trapianto che da tanto attendevano grazie a 11 donatori di organi, decine di donatori di sangue e a un’organizzazione scrupolosa tra il Centro Regionale Trapianti e le singole unità operative degli 11 ospedali coinvolti.

I numeri della maratona di trapianti

In poco più di 100 ore sono stati trapiantati 24 organi, praticamente 1 organo ogni 4 ore. Un nuovo record di organi trapiantati in rapida sequenza è stato stabilito tra la mattina del 20 dicembre ed il pomeriggio del 24 dicembre.

Gli 11 donatori e le loro famiglie, nel momento più doloroso, hanno regalato la vita attraverso il dono di 9 fegati, 12 reni, 2 polmoni e 1 cuore. A questi donatori si aggiungono le decine di donatori anonimi di sangue e dei suoi derivati, senza cui gli interventi di trapianto non sarebbero possibili.

Oltre alla loro generosità, sono state necessarie le competenze e la tenacia di oltre 400 operatori tra medici, infermieri e altre figure professionali, tra i quali autisti e personale OSS compresi i necessari servizi interni ed esterni per diagnosi, coordinamenti e logistica. In letteratura scientifica si stima che per gestire ogni donazione sia necessario l’intervento di 45 persone e per ogni trapianto quello di altre 25 (Brain Death, Organ Donation And Transplantation, Oxford University Press Section 5, Pagg. 973-974).

L’organizzazione

Gli organi sono stati asportati in 10 ospedali di città diverse, di cui quattro da altre regioni, poi trasportati fino all’Ospedale Molinette di Torino, dove 3 unità operative erano pronte a riceverli e trapiantarli nei pazienti in attesa.

Le sale operatorie del Centro Trapianti di Fegato sono state attive quasi costantemente durante le 100 ore, poiché sei dei nove fegati hanno richiesto procedure più complesse e avanzate prima di poter essere impiantati con successo nei riceventi: tecniche di ricondizionamento con macchine da perfusione “ex situ”.

11 pazienti in lista attesa hanno ricevuto 12 reni presso il Centro Trapianti di Rene (due reni sono andati allo stesso ricevente). Otto di questi erano segnalati come priorità per via delle loro gravi condizioni cliniche. A Natale avevano salva la vita.

Due trapianti di fegato e due di rene sono stati resi possibili grazie a donatori a cuore fermo. Queste donazioni molto complesse, per cui è possibili effettuarle in pochi ospedali in Italia. Il programma in pieno sviluppo alle Molinette di Torino è punto d’orgoglio per la Regione.

Infine, un paziente ha ricevuto un nuovo cuore e dei nuovi polmoni nel Centro Trapianto organi toracici. 

Anche il Centro Trapianto Rene dell’AOU Maggiore della Carità di Novara (diretto dal professor Vincenzo Cantaluppi) ha eseguito un trapianto di rene.

Cosa ha reso possibile questa maratona di trapianti?

22 vite salvate da 11 generosi donatori di organi, decine di donatori di sangue e da un incredibile lavoro in team con elevate competenze multidisciplinari. Le capacità organizzative del Coordinamento Regionale Trapianti Piemonte-Valle d’Aosta (diretto dal professor Antonio Amoroso e coordinato dal dottor Federico Genzano) e del Coordinamento Regionale Prelievi (diretto dalla dottoressa Anna Guermani) si sono dimostrate impareggiabili.

Piccola nota a margine

In questa Vigilia di Natale, si è registrato un altro record nei record per i trapianti. Il donatore di uno dei fegati aveva 97 anni compiuti. L’età ad oggi più avanzata mai registrata nella Rete Donazione e Trapianto di Piemonte-Valle d’Aosta. Il fegato è stato poi trapiantato con successo su un ricevente di 65 anni che, grazie a quel supernonno, potrà diventarlo a sua volta. Noi glielo auguriamo con tutto il cuore.

2022: Mai così tante donazioni di organi e tessuti in Italia

2022: Mai così tante donazioni di organi e tessuti in Italia.

A fine gennaio, in occasione degli Stati Generali della Rete Trapiantologica Italiana, è stato presentato il report 2022 del Centro Nazionale Trapianti che evidenzia un importante aumento delle donazioni di organi e tessuti nel nostro Paese.

I dati sui Trapianti in Italia nel 2022

Il 2022 per la Rete Trapianti è stato l’anno dei record: complessivamente le donazioni di organi sono state 1.830 (+3,7%) delle quali 1.461 da donatore deceduto e 369 da vivente. Mai così tante. Questo risultato è dovuto soprattutto all’aumento dei donatori segnalati in rianimazione (2.662, +4,1%), reso possibile dal minor impatto della pandemia di Covid sulle terapie intensive.

Il report preliminare elaborato dal Centro Nazionale Trapianti è stato presentato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci insieme al direttore del CNT Massimo Cardillo e al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, alla vigilia dell’annuale incontro della rete nazionali trapianti, svoltosi a Roma lo scorso gennaio.

Quali dati sulle donazioni di organi e tessuti in Italia sono maggiormente incoraggianti

I motivi di soddisfazione sono evidenti. Il tasso nazionale di donazione per milione di popolazione è il più alto di sempre (24,7) ponendo l’Italia in testa alla classifica europea dietro a Spagna e insieme a Francia. Aumenta di molto la donazione a cuore fermo (+60%) realizzando un +35% di trapianti con questa provenienza.

I dati sul territorio raccontano di Regioni abbondantemente sopra la media, ma anche di altre che sono decisamente indietro su questo fronte. Nel complesso “il dato regionale è ancora molto disomogeneo – ha sottolineato il direttore del CNT Massimo Cardillo – e questo è sicuramente uno degli obiettivi di miglioramento per il futuro”.

Purtroppo non tutto quello che cresce è positivo. Rispetto al 2021 cresce di 1 punto la percentuale delle opposizioni in rianimazione (29,6%) ed emerge anche qui, come sul tasso di donazione, un gradiente nord- sud.

Aumentando le donazioni, aumentano i trapianti che sono stati 3.887, quasi 100 in più rispetto al 2021 con un incremento del 2,5%, secondo miglior risultato di sempre. In questo caso la crescita si registra un po’ ovunque nelle Regioni. A guidare la classifica della crescita in numeri assoluti la Lombardia, seguita da Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. Nel dettaglio dei singoli organi trapiantati a far da traino c’è l’aumento significativo di fegato (1.474, +5,6% – mai così tanti) e quelli di polmone, resi ora possibili dalla riduzione dei numeri del Covid.

I dati delle donazioni di tessuti

Numeri elevati anche per la donazione dei tessuti, che crescono per il secondo anno di seguito, coerentemente con il ritrarsi del Covid che ha penalizzato questa attività: 11.031 prelievi con un +10,4% di incremento. Le attività relative e midollo osseo e cellule staminali emopoietiche sono state le migliori di sempre: 329 donazioni effettive realizzate da donatori non consanguinei, che assieme a quelle da donatori imparentati ha consentito di eseguire 961 trapianti.

La Giornata Nazionale per la donazione di organi e tessuti

Sono risultati importanti che incoraggiano a proseguire a investire nella cultura della donazione, ha sottolineato il Ministro della Salute Orazio Schillaci, annunciando che “quest’anno la Giornata Nazionale per la donazione di organi e tessuti si terrà domenica 16 aprile”, data in coincidenza della quale partirà l’annuale campagna del Ministero che costituisce una delle principali occasioni di informazione e sensibilizzazione per i cittadini. 


Scarica il Report DONAZIONE E TRAPIANTO 2022 di organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche https://www.trapianti.salute.gov.it/imgs/C_17_cntPubblicazioni_533_allegato.pdf

Aggiornamenti dal progetto PerTravel

Aggiornamenti dal Progetto PerTravel

Due anni di ricerca di ingegneri e perfusionisti hanno portato alla presentazione del primo prototipo del Progetto PerTravel: un contenitore standardizzato che permette di monitorare costantemente le temperature a cui l’organo è conservato e alla sua puntuale geolocalizzazione durante il trasporto dal donatore al ricevente. Si sta lavorando, ora, a un secondo prototipo per migliorarne l’usabilità, avendo raggiunto gli standard di funzionalità ottimali.

Come nasce il Progetto PerTravel?

In Europa non esiste una standardizzazione delle caratteristiche che debba avere il contenitore in cui vengono trasportati gli organi dal luogo del prelievo al luogo del trapianto. Solitamente si utilizzano contenitori di polistirolo con all’interno del ghiaccio. Sono così possibili fatalità o errori umani: può avvenire un congelamento dell’organo o può addirittura succedere che il ghiaccio non venga inserito.

Fortunatamente gli errori registrati sono pochissimi, ma anche uno solo è troppo quando in gioco c’è una vita. Per questo motivo, il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta ha pensato fosse necessaria la ricerca di un contenitore composto da materiali ben definiti che permettesse il monitoraggio delle condizioni ambientali in cui viene trasportato l’organo e il tracciamento GPS per conoscere la sua esatta posizione in ogni minuto del trasporto.  

Chi lavora al Progetto PerTravel?

L’azienda emiliana Aferetica SRL ha accolto la sfida mettendo a disposizione la sua esperienza nel settore della terapia intensiva, della cardiologia e dei dispositivi medici in genere. Fondazione D.O.T. e il Politecnico di Torino hanno finanziato l’avvio della ricerca.

All’idea progettuale lavorano ingegneri e perfusionisti (specialisti delle tecnologie extracorporee per la perfusione ex vivo dell’organo che permettono di nutrirlo e conservarlo), con un costante confronto con il Centro Regionale Trapianti.

Il primo prototipo presentato

Due anni di ricerca, hanno permesso di presentare al Centro Regionale Trapianti un primo prototipo per il trasporto di reni, pancreas, fegato e cuore composto da:

Fig. 1 Contenitore isoterma e PCM
  • un contenitore primario che possa essere alloggiato su una macchina da perfusione d’organo. Il contenitore per organo della macchina PerLife® permetterà di limitare i tempi di ischemia e favorirà il tasso di successo di trapianto;
  • un sistema di tre sacchetti. Il primo, a stretto contatto con l’organo, è dotato di una tasca con un sensore di temperatura. Il secondo sacchetto conterrà il primo sacchetto con l’organo e una soluzione di conservazione in quantità nota per ridurre le vibrazioni. Il terzo sacchetto avvolgerà l’intero contenitore primario per garantirne la sterilità;
  • un contenitore Isoterma: struttura isolante realizzata con diverse tipologie di materiali per garantire l’isotermia per un massimo di 36ore;
  • un contenitore per i campioni biologici posto su un trolley dedicato e un porta documenti che si aggancerà con la scatola isoterma per il trasporto. Infine, sarà dotato di un tablet per la visualizzazione dei parametri e dei relativi allarmi.

La ricerca prosegue per produrre un secondo prototipo

Il primo prototipo aveva tutte le caratteristiche prestazionali e di sicurezza necessarie per il trasporto. In seguito alla finalizzazione del prototipo, è stato avviato un processo di design review ai fini dell’ottimizzazione delle caratteristiche di ergonomicità e usabilità funzionali soprattutto a una maggiore e più facile maneggevolezza del dispositivo.

Dopo che il secondo prototipo sarà testato, sarà avviato l’iter di industrializzazione e di certificazione del dispositivo secondo le normative applicabili. Ottenuta la certificazione, avremo un dispositivo medico che consente un trasporto standardizzato e sicuro degli organi dal donatore al ricevente.


PerTravel. UN VIAGGIO CHE VALE UNA VITA

Nuova ricercatrice progetto INDOOR

Una nuova ricercatrice lavora sul progetto INDOOR grazie a Fondazione D.O.T.

La nostra Fondazione, grazie ai fondi raccolti dai propri sostenitori come il Centro Nazionale Trapianti, ha attivato una nuova borsa di ricerca per una studentessa del corso di laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale che lavorerà sul progetto “INDOOR (usINg Drones fOr Organ tRansportation)” per portare avanti prima i test necessari sui contenitori che trasporteranno gli organi, poi i primi test di volo dei droni.

IL PROGETTO

Progetto INDOOR Il droneQuando di pensa ai trapianti, il pensiero corre alle difficoltà chirurgiche e ai rischi di rigetto. I più attenti potrebbero pensare anche alla penuria di donazioni. Vi siete mai soffermati a pensare alla strada? Sì, la strada che l’organo deve percorrere tra il donatore e il ricevente. L’organo deve essere spostato in sicurezza, ma velocemente. Le operazioni tradizionali di trasporto, che avvengono su strada, spesso sono rallentate dal traffico: nel caso di ospedali periferici, il collegamento alla rete stradale può essere critico o difficoltoso. Un drone può essere la soluzione. 

Questo sta valutando il progetto INDOOR. Volare con un dispositivo, soprattutto in una zona trafficata, non è banale e richiede, oltre agli studi tecnici, un’accurata analisi del rischio, la stesura di documentazione dettagliata, e permessi. Per procedere ora servono le capacità di un ricercatore in Ingegneria Aerospaziale.

 

LA RICERCATRICE

Ricercatrice progetto INDOOR Dott_ssa Qi

La Dott.ssa Qi Xia Yu, classe 1998, laureata in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino, è ora alla conclusione del percorso di laurea magistrale nel medesimo percorso di studi. Lo scorso novembre ha vinto una borsa di ricerca che le permetterà di scrivere una tesi sperimentale sul progetto INDOOR.
Questa borsa di ricerca vede due vincitori: la Dott.ssa Qi, che potrà “lavorare sul campo” alla sua tesi, e lo stesso progetto INDOOR, che potrà progredire grazie all’apporto di una giovane mente brillante e qualificata.

 

“È un immenso piacere per me collaborare con il gruppo di ricerca PIC4SeR del Politecnico di Torino e poter dare un contributo significativo ad un progetto attuale e di rilievo come lo è INDOOR, permettendomi, allo stesso tempo, di acquisire nuove competenze e una preziosa esperienza mentre termino il mio percorso di studi in Ingegneria Aerospaziale al Polito.” (Dott.ssa Qi)

Shaker progetto INDOOR

I PROSSIMI PASSI

La prima sfida che la Dott.ssa Qi affronterà con il resto del team di ricerca è valutare il rischio che il materiale biologico perda le proprie proprietà durante il volo a causa delle vibrazioni del drone. “Imiterà” le sollecitazioni del drone con l’ausilio di un macchinario – shaker –, in laboratorio. Come materiale biologico per i primi test, saranno utilizzate provette di sangue scartato dalla Banca del Sangue dell’Ospedale Molinette.

Inoltre, verranno testati diversi possibili contenitori, alla ricerca del più adeguato e sicuro.

 

E POI?

Poi verranno i test col drone all’interno dell’Università, i permessi ENAC, la sperimentazione su voli più ampi…
Ti racconteremo i progressi e le fatiche attraverso la nostra newsletter e i canali social delle Fondazione. Puoi contribuire anche tu al Progetto INDOOR. Questo Natale fai un dono alla ricerca.

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I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d_Aosta aggiornati al 30 settembre 2022

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta aggiornati al 30 settembre 2022


Il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta pubblica trimestralmente i dati relativi a donazioni e trapianti di organi e tessuti nelle due regioni. Qui riportiamo i dati principali aggiornati al 30 settembre 2022.

Donatori da cui è stato prelevato un organo _ percentuali Italia

LE DONAZIONI

Nei primi nove mesi di quest’anno, in Piemonte e Valle d’Aosta sono stati prelevati organi da oltre 30 donatori ogni milione di persone. Un dato in linea con il Nord e il Centro Italia, notevolmente superiore alla media nazionale.

Sono stati utilizzati organi e tessuti del 58% dei possibili donatori. L’11% è risultato non idoneo e, purtroppo, il 31% si è opposto alla donazione. In termini assoluti, ciò significa che su 175 casi segnalati dagli ospedali che avrebbero potuto evolvere in donazioni, si soro registrate 55 opposizioni. Il rifiuto è probabilmente legato al fatto che i familiari sono chiamati a decidere nel momento del dolore, molto spesso infatti il paziente non ha espresso le proprie volontà invita, e a una diffusa sfiducia nelle Istituzioni.

 

I TRAPIANTI D’ORGANI

Grazie alle scelte generose dei donatori, sono stati effettuati ogni milione di abitanti:

Trapianti al 30 settembre 2022

 

  • 176 trapianti di rene, di cui 11 combinazione con altri organi
  • 109 trapianti di fegato, di cui 9 in combinazione con altri organi
  • 11 di cuore, di cui uno in combinazione con i polmoni
  • 15 di polmone, di cui 1 in combinazione con il cuore e 1 con il fegato
  • 3 di pancreas, tutti in combinazione con il rene

Motivo di orgoglio è la coincidenza tra numero di prelievi effettuati sui donatori e numero di trapianti. Questo dimostra come il sistema sia efficacemente in grado di valutare prima del prelievo l’idoneità dell’organo, evitando sprechi di tempo, oltre che economici per il sistema ed emotivi per i parenti, nello scoprire solo in sala operatoria la non idoneità.

 

 

Liste attesa al 30 settembre 2022

LE LISTE D’ATTESA

Le persone in lista d’attesa sono di due tipologie: pazienti che, qualora l’organo fosse disponibile, potrebbero accedere al trapianto (attivi), e pazienti diversamente e temporaneamente indisponibili per problemi di salute facilmente risolvibili, come un’ernia, un’infezione, etc. (sospesi)

Al 30 settembre, 660 persone sono in attesa di un rene, 108 di un fegato, 90 di un cuore, 77 di un polmone. Il grafico riporta la suddivisione tra pazienti attivi e temporaneamente sospesi.

 

I TRAPIANTI DI TESSUTI

Tra tutti i trapianti, quelli di cornea sono i più numerosi: la donazione può avvenire in qualsiasi reparto – non solo rianimazione – poiché si possono prelevare anche da chi decede a cuore fermo.

La donazione di cornee, dunque, è quella che più permette di onorare la volontà del donatore non essendo legata alla sola causa di morte encefalica.

Al 30 settembre sono stati effettuati:

  • 503 trapianti di cornee
  • 106 trapianti di cute
  • 266 trapianti di tessuto muscolo scheletrico
  • 25 trapianti di valvole
  • 25 innesti di membrane amniotiche

PERCHÉ SCEGLIERE DI DONARE

Perché dietro a tutti questi numeri ci sono persone che tornano a vivere o a vedere e questo grazie alla generosità di persone che non ci sono più. Un organo può ben vivere più di una sola vita, bisogna solo volerlo.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/

Non eiste un limite d'età per donare gli organi

ESISTE UN LIMITE D’ETÀ PER DONARE GLI ORGANI?

Decisamente NO. Non esiste un limite d’età per donare gli organi. Lo dimostra il primo prelievo di organi al mondo da una donatrice ultracentenaria effettuato a Firenze lo scorso novembre, come riportato dal Centro nazionale Trapianti.

LA NOTIZIA

Una donna di quasi 101 anni ha donato il proprio fegato a una persona in lista d’attesa. Il prelievo, che non ha precedenti, è stato effettuato all’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze dopo che l’organo, con il via libera dei coordinamenti operativi del Centro regionale trapianti della Toscana e del Centro nazionale trapianti, è stato giudicato idoneo.
In precedenza, i donatori più anziani registrati avevano compiuto 97 anni al momento della donazione.

FALSI MITI E NEGAZIONE DELLA DONAZIONE

Riguardo al tema relativo all’età dei donatori, girano diverse false informazioni che portano le persone ultrasessantacinquenni a non esprimersi o a dire no alla donazione. Operano questa scelta, spesso, nella convinzione di voler tutelare il ricevente dell’eventuale trapianto. Il pensiero è “Sono vecchio, quindi lo sono anche i miei organi. Non possono esser buoni per qualcun altro”.
Nulla di più sbagliato.
La maggior parte dei trapianti di organi e tessuto che oggi vengono effettuati sono resi possibili proprio da donatori che hanno superato i 60 anni. Nel 2021 un donatore su due aveva superato i 65 anni d’età. Un donatore su quattro ha superato i 75 anni (dati CNT).

TRE INFORMAZIONI PER I DONATORI SENOR

1. Scegli se aderire al dono. Saranno poi i medici a valutare l’idoneità degli organi quando sarà il momento.
2. Su tutti i donatori, qualsiasi sia la loro età, si fanno una serie di esami per valutare la funzionalità dell’organo. Questo fornisce la certezza che l’organo verrà utilizzato solo se funziona bene.
3. Organi di donatori anziani vengono utilizzati solo su riceventi anziani, non su giovani.

HAI SUPERATO I 65 ANNI? SCEGLI DI DONARE E LASCIA DECIDERE AI MEDICI SE ORGANI E TESSUTI SONO ANCORAVALIDI. UN TUO ORGANO POTREBBE SOPRAVVIVERTI.

Grazie a questa centenaria per il suo dono e a tutti quelli che hanno fatto la stessa scelta. Avete ridato la vita a una persona e lasciato una società migliore. IO ho scelto di donare i miei organi

Il progetto DOT Paquitop, a che punto siamo

Qualche mese fa vi abbiamo comunicato l’avvio di questo progetto. Si tratta dello sviluppo di un robot mobile per l’assistenza alla persona, in collaborazione con il Politecnico di Torino nell’ambito dei progetti di ricerca di Fondazione DOT.

Il progetto intende sviluppare una piattaforma (un robot) dotata di braccio robotico, sensori e schermo per interazione, che viaggia su ruote con tante potenziali applicazioni in ambito clinico: la telepresenza, permettendo a un operatore in remoto di interagire con il paziente, specie in contesti critici (terapie intensiva, reparto trapianti), il trasporto di piccoli oggetti (bottiglie, medicine) o altro, utili al paziente, e soprattutto il miglioramento del monitoraggio a favore di una più elevata qualità della cura. I test che erano previsti alla Banca del Sangue sono stati fatti e tra gli operatori sanitari, in più della metà, il riscontro è stato molto positivo, ritenendo il robot migliorativo del lavoro, con una riduzione del tempo dedicato a azioni ripetitive a favore di maggiore attenzione al paziente. Resta da testare il gradimento fra i pazienti, previsto a breve. «La borsa di studio – dichiara Giuseppe Quaglia, Professore ordinario presso il dipartimento di ingegneria meccanica ed aereospaziale al Politecnico di Torino – si conclude a ottobre ma Lorenzo Baglieri, il borsista assegnatario ha vinto un dottorato triennale e ciò ci consentirà di implementare ulteriormente il progetto sviluppando le funzioni di interazione tra robot e paziente e la migliore mappatura di specifici parametri, con particolare indicazione al paziente in terapia intensiva e in reparti ordinari». Il progetto coinvolge persone che operano nel Politecnico Interdipartimental Center For Service Robotics (PIC4SeR)

Il Centro Nazionale Trapianti sostiene il progetto INDOOR

UsING Drones fOr Organ tRansportation è il progetto immaginato per testare l’efficacia, la sicurezza e la fattibilità dell’utilizzo di Aeromobili a Pilotaggio Remoto – ovvero dei droni – nella medicina di trapianti. Non è solo Fondazione D.O.T. a sostenere questo progetto, ma anche il Centro Nazionale Trapianti, interessato ad una sperimentazione che testa una nuova modalità di trasporto la quale – ci auguriamo – potrà poi essere utilizzata non solo all’interno della rete di donazione e trapianto del Piemonte, ma anche in altre realtà della Rete nazionale dei trapianti. Se vuoi unirti all’impegno di Fondazione DOT, sostieni anche tu questo progetto; ecco le nostre coordinate: Conto corrente bancario presso: Intesa Sanpaolo Spa, Intestato a: Fondazione D.O.T. Donazione Organi Trapianti Onlus – IBAN: IT78N0306909606100000153521 – Filiale di Milano, Piazza Paolo Ferrari, 10 – 20121 Milano