La storia di Matteo, ‘rinato’ alla vita dopo un trapianto di fegato

Ora è tornato sul campo da basket: solo un anno fa lo sport sembrava un ‘sogno’, un’attività impraticabile, mentre da 18 mesi era in attesa di un trapianto di fegato, a seguito di un tumore. La sua storia è stata definita ‘il miracolo di Natale’: la notte del 25 dicembre scorso arriva la notizia della disponibilità di un organo, risultato compatibile e trapiantato alle Molinette di Torino. Dal suo letto di ospedale testimoniava la gioia di avere ricevuto quel dono, una vita nuova, e le sue parole oggi sono portatrici di un appello forte alla donazione: «A tutti coloro che possono farlo dico, donate perché è un gesto che fa la differenza. Senza il mio donatore, i medici e i ricercatori oggi non sarei qui. La donazione è un atto ineguagliabile che salva realmente la vita».

Tutti noi possiamo esprimere la nostra volontà alla donazione di organi, per poter dare una prospettiva di speranza con il trapianto. I trapianti possono essere eseguiti in sicurezza a tutte le età; tuttavia, «è fondamentale rivolgersi a centri di elevata esperienza – conclude la dottoressa Anna Guermani, responsabile del Coordinamento Regionale delle donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti – in cui effettuare un adeguato e corretto percorso per valutare la fattibilità e l’idoneità/compatibilità donatore-ricevente, affinché l’intero processo avvenga nel minor rischio possibile». E oggi sono molte le storie di donazione che si sono trasformate in possibilità di vita.