Aggiornamenti dal progetto PerTravel

Aggiornamenti dal Progetto PerTravel

Due anni di ricerca di ingegneri e perfusionisti hanno portato alla presentazione del primo prototipo del Progetto PerTravel: un contenitore standardizzato che permette di monitorare costantemente le temperature a cui l’organo è conservato e alla sua puntuale geolocalizzazione durante il trasporto dal donatore al ricevente. Si sta lavorando, ora, a un secondo prototipo per migliorarne l’usabilità, avendo raggiunto gli standard di funzionalità ottimali.

Come nasce il Progetto PerTravel?

In Europa non esiste una standardizzazione delle caratteristiche che debba avere il contenitore in cui vengono trasportati gli organi dal luogo del prelievo al luogo del trapianto. Solitamente si utilizzano contenitori di polistirolo con all’interno del ghiaccio. Sono così possibili fatalità o errori umani: può avvenire un congelamento dell’organo o può addirittura succedere che il ghiaccio non venga inserito.

Fortunatamente gli errori registrati sono pochissimi, ma anche uno solo è troppo quando in gioco c’è una vita. Per questo motivo, il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta ha pensato fosse necessaria la ricerca di un contenitore composto da materiali ben definiti che permettesse il monitoraggio delle condizioni ambientali in cui viene trasportato l’organo e il tracciamento GPS per conoscere la sua esatta posizione in ogni minuto del trasporto.  

Chi lavora al Progetto PerTravel?

L’azienda emiliana Aferetica SRL ha accolto la sfida mettendo a disposizione la sua esperienza nel settore della terapia intensiva, della cardiologia e dei dispositivi medici in genere. Fondazione D.O.T. e il Politecnico di Torino hanno finanziato l’avvio della ricerca.

All’idea progettuale lavorano ingegneri e perfusionisti (specialisti delle tecnologie extracorporee per la perfusione ex vivo dell’organo che permettono di nutrirlo e conservarlo), con un costante confronto con il Centro Regionale Trapianti.

Il primo prototipo presentato

Due anni di ricerca, hanno permesso di presentare al Centro Regionale Trapianti un primo prototipo per il trasporto di reni, pancreas, fegato e cuore composto da:

Fig. 1 Contenitore isoterma e PCM
  • un contenitore primario che possa essere alloggiato su una macchina da perfusione d’organo. Il contenitore per organo della macchina PerLife® permetterà di limitare i tempi di ischemia e favorirà il tasso di successo di trapianto;
  • un sistema di tre sacchetti. Il primo, a stretto contatto con l’organo, è dotato di una tasca con un sensore di temperatura. Il secondo sacchetto conterrà il primo sacchetto con l’organo e una soluzione di conservazione in quantità nota per ridurre le vibrazioni. Il terzo sacchetto avvolgerà l’intero contenitore primario per garantirne la sterilità;
  • un contenitore Isoterma: struttura isolante realizzata con diverse tipologie di materiali per garantire l’isotermia per un massimo di 36ore;
  • un contenitore per i campioni biologici posto su un trolley dedicato e un porta documenti che si aggancerà con la scatola isoterma per il trasporto. Infine, sarà dotato di un tablet per la visualizzazione dei parametri e dei relativi allarmi.

La ricerca prosegue per produrre un secondo prototipo

Il primo prototipo aveva tutte le caratteristiche prestazionali e di sicurezza necessarie per il trasporto. In seguito alla finalizzazione del prototipo, è stato avviato un processo di design review ai fini dell’ottimizzazione delle caratteristiche di ergonomicità e usabilità funzionali soprattutto a una maggiore e più facile maneggevolezza del dispositivo.

Dopo che il secondo prototipo sarà testato, sarà avviato l’iter di industrializzazione e di certificazione del dispositivo secondo le normative applicabili. Ottenuta la certificazione, avremo un dispositivo medico che consente un trasporto standardizzato e sicuro degli organi dal donatore al ricevente.


PerTravel. UN VIAGGIO CHE VALE UNA VITA