Trapianti 2024 in Piemonte e Valle d’Aosta: la rete conferma livelli d’eccellenza

Il Resoconto 2024 del Centro Regionale Trapianti (CRT) di Piemonte e Valle d’Aosta certifica un anno solido per donazioni e trapianti, con indicatori che confermano la qualità e la capacità di risposta dell’intera rete. Il documento, presentato dalla Struttura Complessa CRT e dal Coordinamento Regionale Donazioni e Prelievi (CRP), restituisce il quadro di un sistema che continua a crescere e a innovare, pur in presenza di alcune criticità organizzative note.

Donazioni: volumi alti e performance sopra la media nazionale

Nel 2024 i donatori utilizzati sono stati 171, pari a 39,1 per milione di popolazione (pmp): è il secondo miglior risultato di sempre per la macroregione. I donatori segnalati sono 66,8 pmp, con opposizioni in Terapia Intensiva al 29%, un valore sovrapponibile alla media nazionale. Oltre la metà dei donatori ha più di 60 anni e circa un quinto supera i 75, con cause di morte prevalentemente vascolari.

Prosegue inoltre l’espansione del programma DCD (donazione a cuore fermo): 39 segnalazioni, 28 donatori utilizzati e 80 organi trapiantati, con prelievi realizzati nelle sedi abilitate e una collaborazione crescente dei coordinamenti ospedalieri che trasferiscono i potenziali donatori verso i centri idonei. In Piemonte, il DCD è attivo dal 2015 e mostra un trend in chiara crescita.

Trapianti: 496 interventi, primati confermati per i centri torinesi

Nel 2024 sono stati trapiantati 496 pazienti con 536 organi (in lieve flessione sui record 2023 ma su livelli d’eccellenza). Spicca il primato dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, prima in Italia per numero complessivo di trapianti: 440 interventi alle Molinette e 9 al Regina Margherita. A Torino si confermano anche i primi posti nazionali del Centro Trapianto di Fegato (179 trapianti/anno) e del Centro Trapianti di Rene (215 trapianti/anno).

Nel dettaglio organo-specifico, i trapianti eseguiti sono stati: 262 reni (di cui 15 da vivente), 175 fegati, 31 cuori e 22 polmoni. Si registrano inoltre trapianti combinati (tra cui rene-pancreas, rene-fegato e cuore-fegato), a testimonianza della capacità dei centri di affrontare casistiche complesse e di utilizzare anche organi in passato ritenuti non idonei.

Liste d’attesa e flussi interregionali

Al 31 dicembre 2024 risultano 211 pazienti in lista attiva per rene, 41 per fegato, 79 per cuore e 44 per polmone. Si mantiene significativo l’apporto della rete piemontese a livello nazionale: fra i pazienti trapiantati nei centri regionali, una quota rilevante proviene da altre regioni (75% per il polmone, 33% per il fegato, 29% per il rene e 27% per il cuore). L’operatività h24/365 del CRTo (la centrale operativa del CRT) ha gestito quasi 2.000 offerte in ingresso e 333 offerte in uscita, con 102 trapianti realizzati grazie ad organi provenienti da altre regioni e 82 trapianti resi possibili da organi offerti dal Piemonte-VdA al resto del Paese.

Tessuti e cellule: attività ampia e multidisciplinare

Le Banche dei Tessuti confermano un contributo decisivo. La Banca delle Cornee registra un +8% rispetto al 2023 con 702 trapianti, mentre per i tessuti muscolo-scheletrici e la cute si osserva un calo temporaneo dovuto a revisioni organizzative dell’equipe di prelievo, già oggetto di soluzioni che consentiranno la piena ripresa nel 2025. La Banca delle Membrane Amniotiche incrementa le distribuzioni (171 patch, +30%), estendendo gli impieghi anche a chirurgia orale e plastica.

Molto positiva la dinamica delle cellule staminali emopoietiche (CSE): 161 trapianti allogenici e 206 autologhi nei centri di Torino, Alessandria, Cuneo e Novara; i donatori piemontesi attivi superano le 60.000 unità, con 741 donazioni complessive a favore di pazienti in Italia e nel mondo dall’inizio del programma. La Banca del sangue placentare ha raccolto 653 unità nel 2024 (12 idonee alla conservazione).

Qualità, sicurezza e cultura della donazione

Il CRT, in raccordo con il CRP, mantiene un presidio costante su gestione di eventi e reazioni avverse: negli ultimi dieci anni sono stati rilevati e chiusi numerosi Eventi Avversi con azioni correttive e preventive, senza evidenza di Reazioni Avverse. Sul fronte della sensibilizzazione, proseguono campagne multicanale, attività nelle scuole (oltre 3.000 studenti coinvolti), formazione degli operatori di anagrafe e la diffusione capillare degli sportelli per la manifestazione di volontà. A fine 2024 risultano tutti i Comuni del Piemonte attivati per la registrazione della scelta in sede CIE.

Le persone dietro i numeri

Il report porta la firma di Federico Genzano Besso, che nella presentazione sottolinea i risultati clinici e la qualità di vita dei riceventi come misura del valore della rete, e della dott.ssa Anna Guermani, che richiama l’attenzione su tre priorità: contrasto alle opposizioni (anche con corretta informazione al momento del rinnovo CIE), personale dedicato al procurement in tutte le aziende e valorizzazione economico-organizzativa degli ospedali sede di donazione e delle tecnologie di perfusione. Entrambi rivolgono uno specifico ringraziamento ai donatori e alle famiglie, ai coordinamenti ospedalieri e alla funzionaria regionale Maria Maspoli per il supporto offerto nel tempo.

Fonte: https://www.trapiantipiemonte.it/wp-content/uploads/2025/10/ReportCRT_2024.pdf

Trapianto di cornea: una rete che ridona la vista

Nell’ultimo anno quasi 8.500 pazienti in Italia hanno ritrovato la vista grazie a un trapianto di cornea. È un numero in crescita dal 2020, reso possibile da 11.105 donazioni di cornee e da una rete nazionale di 12 Banche degli Occhi che raccolgono i tessuti oculari, ne garantiscono qualità e sicurezza e li distribuiscono ai centri trapianto.

Il ruolo delle Banche degli Occhi

Le dodici Banche italiane, riunite nella Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO), hanno lanciato – in occasione della Giornata nazionale del Sì promossa da AIDO – la campagna “Perché ogni sì possa ridonare la vista”, realizzata con il sostegno di AIMO (Associazione Italiana Medici e Oculisti) e A.I.CHE. (Associazione Italiana Cheratoconici), con patrocinio del Centro Nazionale Trapianti.

«Medici, biologi e tecnici altamente specializzati accolgono ogni anno il dono dei tessuti oculari di migliaia di famiglie, lo custodiscono e lo consegnano ai chirurghi oftalmologi perché possano essere effettuati i trapianti», ricorda Francesca Pateri, presidente SIBO. I centri operano a Bologna, Cosenza, Fabriano, Genova, L’Aquila, Lucca, Monza, Napoli, Pavia, Roma, Torino e Venezia.

La cornea, tessuto sottile e trasparente nella parte anteriore dell’occhio, può essere donata con prelievo non invasivo su donatori deceduti. L’assenza di capillari sanguigni rende non necessari i complessi match tra donatore e ricevente e non richiede terapie immunosoppressive nel paziente trapiantato, con basse percentuali di rigetto.

Distribuzione dei tessuti e attività trapiantologica

Secondo i dati riportati dal Centro Nazionale Trapianti, nel 2024 sono stati 8.433 i trapianti di cornea eseguiti in Italia. «È un lavoro sempre più sofisticato – aggiunge Pateri – che richiede collaborazione quotidiana con gli oculisti e l’invio di tessuti personalizzati e lavorati con tecnologie avanzate».

Il valore umano del dono

«Sostenere questa rete significa offrire a molte persone con gravi patologie corneali una nuova possibilità di vita», sottolinea Alessandra Balestrazzi, presidente AIMO ETS, che invita a farsi portavoce della donazione. Per Rinaldo Lisario, presidente A.I.CHE., nel cheratocono il trapianto può essere l’unica possibilità di tornare a vedere, restituendo autonomia e futuro: «Ogni cornea donata è molto più di un tessuto».

Focus Piemonte–Valle d’Aosta

Nel nostro territorio la Banca delle Cornee del Piemonte ha sede a Torino, presso l’AOU Città della Salute e della Scienza ed è parte integrante della rete trapiantologica regionale. I trapianti effettuati in Piemonte e Valle d’Aosta sono stati 646 nel 2024 e 349 nel primo semestre 2025.

(dati e citazioni da AGI; focus Piemonte–Valle d’Aosta)

Fonti

Donare gli organi: una scelta consapevole che nasce in Comune

Torino. La donazione di organi, tessuti e cellule è un gesto semplice e, al tempo stesso, straordinario: permette a molte persone di tornare a una vita piena, sul piano personale e lavorativo. Per promuovere una scelta informata, la Città di Torino ha avviato un Tavolo dedicato alla donazione, coordinato dagli Assessorati ai Servizi civici e alle Politiche sociali, che coinvolge il Coordinamento Regionale Donazioni e Prelievi e le principali realtà del territorio (AITF, AIDO, ANED, ACTI, TPA, Fondazione D.O.T., ADMO, FIDAS, AVIS, AMAMI).

Un lavoro di rete, azioni concrete

Le prime iniziative, presentate a Palazzo Civico, riguardano:

  • attività di divulgazione con volontari e professionisti sanitari nelle sedi anagrafiche;
  • formazione degli operatori dei punti di facilitazione digitale;
  • opuscoli informativi dedicati;
  • la proiezione, nelle sale d’attesa dell’Anagrafe centrale, del video con Luciana Littizzetto, testimonial della campagna AITF.

Un momento chiave è il rinnovo della carta d’identità elettronica (CIE), quando ogni cittadino può esprimere la propria volontà. Dichiarare il consenso tutela la scelta personale e alleggerisce i familiari da decisioni difficili.

Prossimi appuntamenti

Venerdì 26 e sabato 27 settembre, in concomitanza con le Giornate AIDO del Dono (27–28/9), i volontari delle associazioni saranno presenti nelle anagrafi cittadine; sabato 27, all’Anagrafe centrale, saranno disponibili anche professionisti sanitari per informazioni e orientamento.

I numeri: un impegno che cresce

Secondo i dati illustrati da Raffaele Potenza (Coordinamento Regionale Donazioni e Prelievi – Piemonte e Valle d’Aosta, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino):

  • in attesa di trapianto: 899 pazienti in Piemonte (30/6/2025), 8.242 in Italia;
  • attività gennaio–giugno 2025: 261 trapianti in Piemonte grazie anche a 91 donatori; 2.102 trapianti e 836 donatori a livello nazionale;
  • scelta al momento della CIE: 38 donatori piemontesi (41,7%) avevano registrato la volontà in Anagrafe;
  • Registro nazionale volontà (14/9/2025): quasi 24 milioni di dichiarazioni, il 69% favorevoli; oltre 22 milioni (91,6%) raccolte in Anagrafe. In Piemonte circa 1,9 milioni di dichiarazioni (68% favorevoli), di cui 1,7 milioni (89,4%) registrate in Comune. L’Anagrafe di Torino genera il 21,42% delle dichiarazioni piemontesi e il 21,08% di quelle favorevoli nei Comuni.
  • Scenario europeo: l’Italia è seconda in Europa per tasso di donazione (29,4 donatori per milione di popolazione), dopo la Spagna.

Come esprimere la propria volontà

  • In Comune: al rinnovo della CIE, negli sportelli anagrafici abilitati.
  • In ASL: presso gli sportelli dedicati.
  • Con AIDO: per i favorevoli, tramite iscrizione.

È possibile anche una dichiarazione scritta e firmata, da portare con sé; in questo caso, la volontà non confluisce nel Registro nazionale.

Fondazione D.O.T. partecipa al Tavolo cittadino e sostiene le attività di sensibilizzazione, affiancando le istituzioni e le associazioni per promuovere scelte libere, informate e consapevoli. Ogni consenso espresso oggi può diventare una cura concreta domani.

 

Fonte ufficiale: Città di Torino – “Donare gli organi, una scelta consapevole” (24 settembre 2025, TorinoClick)

(Attribuzione foto in apertura)

Trapianti in Italia: record di donazioni

A Milano il confronto tra gli specialisti nel Congresso della Società Italiana dei Trapianti d’Organo e di Tessuti

Milano, 21/23 settembre 2025. Il quadro che emerge dagli interventi che saranno presentati al Congresso della Società Italiana dei Trapianti d’Organo e di Tessuti restituisce un sistema dei trapianti in crescita per numeri e qualità. Le analisi diffuse in occasione dell’evento registrano un record di donazioni in Italia , segnale che conferma l’efficacia della rete nazionale e la maturità organizzativa del settore.

Secondo i dati richiamati dagli esperti, l’Italia è oggi tra i Paesi europei di vertice per tasso di donatori, collocandosi seconda in Europa dopo la Spagna, mostrando performance particolarmente positive rispetto al recente passato.

Nel confronto internazionale sono stati evidenziati alcuni fattori organizzativi che incidono sull’efficienza. Tra questi, la donazione a cuore fermo (DCD): in Italia l’osservazione post arresto cardiaco prevista prima del prelievo è più prolungata rispetto a quanto avviene mediamente in Europa, con potenziali effetti sul numero di organi effettivamente disponibili da questo canale. È un punto di attenzione su cui la comunità clinica continua a confrontarsi in chiave di miglioramento.

Parallelamente, si consolidano innovazioni cliniche e tecnologiche che aumentano sicurezza e accesso: tra queste viene segnalata la perfusione d’organo ex vivo, impiegata per ottimizzare la valutazione e la conservazione degli organi, con l’obiettivo di ampliare i criteri di idoneità e migliorare gli esiti.

Nel loro insieme, i messaggi emersi dal congresso sottolineano tre priorità di lavoro condivise dalla rete trapiantologica:

  1. Mantenere alta la propensione alla donazione, valorizzando il ruolo dell’informazione corretta e dei percorsi di consenso;
  2. Diffondere tecnologie e pratiche (come la perfusione ex vivo) che permettono di utilizzare in sicurezza un numero maggiore di organi.

Il congresso di Milano rappresenta dunque un momento di convergenza tra clinica, organizzazione e innovazione, mettendo in relazione i risultati conseguiti con gli ambiti in cui è necessario accelerare. La fotografia che ne deriva è quella di un sistema solido, capace di incrementare l’attività e ridurre l’attesa, ma anche di individuare con chiarezza le aree su cui intervenire per portare benefici concreti a un numero crescente di pazienti.

Fonte:

https://www.adnkronos.com/salute/trapianti-in-italia-record-donazioni-e-scende-attesa-a-milano-congresso-specialisti_6ZX825cgCab0wu2NVk0bcp

Trasporto degli organi: nuove regole nazionali e il ruolo innovativo del progetto INDOOR

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Accordo nazionale sul trasporto degli organi, dei tessuti e delle cellule staminali emopoietiche, il sistema trapiantologico italiano compie un passo avanti cruciale verso una maggiore efficienza, tracciabilità e sicurezza logistica.

L’accordo, siglato da Governo, Regioni e Province autonome, aggiorna le modalità organizzative e operative per il trasporto degli organi, con l’obiettivo di garantire tempi certi, un coordinamento più stretto e standard elevati in tutte le fasi del processo. Il Centro Nazionale Trapianti (CNT), guidato dal direttore generale Giuseppe Feltrin, ha sottolineato come l’intesa rappresenti un tassello fondamentale per rafforzare una rete già riconosciuta a livello internazionale per le sue eccellenze.

La rapidità del trasferimento, la sicurezza nella conservazione e la tracciabilità dei percorsi sono aspetti determinanti per salvare vite. In questo contesto, la necessità di soluzioni innovative e complementari diventa sempre più evidente.

È qui che si inserisce INDOOR, il progetto promosso da Fondazione DOT, che sperimenta l’uso dei droni per il trasporto di organi in urgenza e super-urgenza. Una tecnologia che, riducendo drasticamente i tempi di percorrenza e potenziando la tracciabilità, può rappresentare una risposta concreta alle esigenze indicate dal nuovo accordo.

INDOOR non intende sostituire i mezzi tradizionali, ma integrarli, ampliando le possibilità della rete trapiantologica e offrendo un modello replicabile su scala nazionale. La combinazione di innovazione tecnologica e cooperazione istituzionale rende questo progetto un esempio di come la ricerca applicata possa tradursi in un beneficio immediato per i pazienti in lista d’attesa.

Con l’entrata in vigore delle nuove regole, il tema del trasporto degli organi entra in una fase decisiva per garantire standard sempre più elevati di efficienza e sicurezza. INDOOR si colloca già oggi in piena coerenza con questo quadro, offrendo soluzioni tecnologiche che rispondono alle priorità individuate dal CNT e dal direttore Feltrin.

Grazie all’utilizzo dei droni, il progetto contribuisce a ridurre i tempi di trasferimento, aumentare la tracciabilità e assicurare maggiore sicurezza logistica. Elementi che rappresentano non solo una risposta immediata, ma anche un modello potenzialmente replicabile a livello nazionale, capace di rafforzare la rete e di dare nuove possibilità di vita a chi è in attesa di un organo.

Fondazione DOT continuerà a lavorare al fianco delle istituzioni e della comunità scientifica affinché questa sperimentazione possa tradursi in uno strumento concreto e sostenibile, contribuendo a una rete trapiantologica sempre più moderna e vicina ai bisogni dei pazienti.

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Fonti:

INDOOR: il futuro della logistica sanitaria vola alto da Torino

Il 1° ottobre 2024 ha preso il volo, letteralmente, una nuova visione della logistica sanitaria italiana. Con il primo trasporto sperimentale di materiale biologico tra due presidi della Città della Salute di Torino – dal CTO alla Palazzina di Genetica delle Molinette – il progetto INDOOR – usINg Drones fOr Organ tRansportation ha inaugurato un cambiamento di paradigma nella medicina dei trapianti e nella mobilità sanitaria urbana.

Un traguardo pionieristico, promosso da Fondazione DOT, che segna l’inizio di un percorso destinato a rivoluzionare tempi, sicurezza e sostenibilità del trasporto sanitario. Un progetto reso possibile grazie alla sinergia tra istituzioni d’eccellenza: AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Centro Nazionale Trapianti, Centro Regionale Trapianti, ENAC, Città di Torino e la startup ABzero.

“L’uso dei droni per il trasporto di organi e materiale biologico non è solo una straordinaria innovazione tecnologica, ma un’opportunità concreta per migliorare l’efficacia dell’intero processo di trapianto”, afferma Mauro Rinaldi, presidente di Fondazione DOT. “Torino, città leader nei trapianti e Capitale Europea dell’Innovazione, ha creato le condizioni ideali per questo esperimento, che intendiamo estendere con un secondo volo tra le Molinette e il San Giovanni Bosco”.

A sottolineare l’impatto sistemico del progetto è anche Thomas Schael, Commissario della Città della Salute:

“INDOOR è l’inizio di un nuovo paradigma organizzativo per l’intera rete ospedaliera. Grazie ai droni – e in futuro a quelli alimentati a idrogeno verde – possiamo superare la congestione urbana e ridurre l’impronta ambientale, offrendo risposte più tempestive e sicure ai bisogni sanitari. Il nostro obiettivo è arrivare a una logistica sanitaria integrata e sostenibile, capace di servire tutti i cittadini, anche in aree più remote.”

Alla base di questo cambiamento vi è un impegno tecnico e scientifico notevole. Come spiega Marcello Chiaberge, docente del Politecnico di Torino:

“Molte delle tecnologie che utilizziamo esistono già, ma non erano mai state integrate in un contesto così complesso e delicato. Il volo in ambiente urbano pone sfide enormi: ostacoli imprevisti, presenza di volatili, coordinamento con servizi di emergenza come il 118. Per questo stiamo lavorando su sistemi autonomi, capaci di operare senza un pilota, affrontando problemi che in molti casi sono ancora su un foglio bianco.”

INDOOR è dunque molto più di una sperimentazione tecnologica: è una visione condivisa, un ecosistema che unisce sanità, ricerca, imprese e istituzioni, con l’ambizione di costruire un modello replicabile su scala nazionale. Un’innovazione a misura di paziente, che guarda avanti, con radici ben piantate nel tessuto scientifico e civile di Torino.

Il futuro della sanità è già in volo. E parte da qui.

 

Qui sotto, il video di Reportage PA. Ci trovi al minuto 19:40.

Donazioni e trapianti nel primo semestre 2025: il Piemonte consolida la sua leadership

Il trend dei dati delle donazioni e dei trapianti sono molto positivi e la proiezione dei volumi di attività del primo semestre al 31 dicembre indica un aumento del 10% nel numero di trapianti rispetto al 2024.

Il 2025 prosegue con segnali incoraggianti per il sistema trapiantologico piemontese. I dati del primo semestre pubblicati dal Centro Regionale Trapianti Piemonte-Valle d’Aosta confermano la solidità di un modello che da anni si distingue per organizzazione, qualità clinica e cultura della donazione. Gli ottimi valori delle donazioni e la conseguente crescita del numero dei trapianti testimoniano un sistema in salute, pur in un contesto che continua a presentare sfide significative.

Donatori: un impegno da sostenere

Nel periodo gennaio–giugno 2025 sono stati segnalati 161 potenziali donatori, di cui 91 sono stati utilizzati. Il tasso di donatori si attesta a 42,4 per milione di popolazione (p.m.p.), un dato che resta superiore alla media nazionale (31,6 p.m.p.) e alle medie delle macroaree, ma registra un leggero calo rispetto al primo trimestre di quest’anno.

Le opposizioni al prelievo rimangono un nodo critico: il 29,8% delle famiglie ha espresso un rifiuto alla donazione. È un dato che ci ricorda quanto sia ancora fondamentale lavorare sulla cultura della donazione, nelle scuole, nei media e attraverso il dialogo con i cittadini. Donare è una scelta naturale, un gesto di solidarietà che può salvare vite.

Trapianti: numeri in crescita, sistema in movimento

I trapianti effettuati nel primo semestre del 2025 confermano l’impegno e la qualità delle strutture regionali. Sono stati eseguiti complessivamente:

  • 149 trapianti di rene, di cui 9 da donatore vivente e 3 combinati ( 2 rene/pancreas e 1 rene/fegato) e 4 pediatrici;
  • 90 trapianti di fegato, inclusi gli interventi pediatrici e uno da donatore vivente;
  • 20 trapianti di cuore, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2024;
  • 12 trapianti di polmone, di cui 11 polmoni doppi e 1 singolo.

A questi si aggiungono:

  • 227 trapianti di tessuto muscolo-scheletrico;
  • 18 trapianti di cute;
  • 55 innesti di membrane amniotiche;
  • 183 trapianti di cornea.

Anche il midollo osseo racconta una storia di generosità

Oltre alla donazione di organi e tessuti, anche il fronte del midollo osseo merita attenzione. Nel primo semestre del 2025 sono stati registrati 950 nuovi ingressi nel Registro Regionale Donatori di Midollo Osseo.
Un numero che  risulta in linea con i livelli registrati negli ultimi anni.
Un dato da leggere con attenzione: pur nella complessità del contesto, serve mantenere alta l’attenzione sulla promozione della cultura della donazione, in particolare tra i più giovani, dove si concentra la maggiore compatibilità.

Liste d’attesa: ancora troppi pazienti aspettano

Al 30 giugno 2025, le liste d’attesa per i trapianti nelle regioni di Piemonte e Valle d’Aosta mostrano un numero importante di pazienti in attesa di un organo, segno di una domanda sanitaria forte, che richiede uno sforzo costante sul fronte delle donazioni e dell’educazione civica.

Una cultura della donazione da rafforzare

I dati aggiornati confermano il ruolo di leadership del Piemonte nel panorama nazionale della donazione e dei trapianti. Ma ci ricordano anche che il percorso è ancora lungo. Le opposizioni continuano a frenare un sistema che, se pienamente sostenuto dalla consapevolezza collettiva, potrebbe garantire una vita nuova a molti più pazienti.

L’impegno dei professionisti coinvolti è quotidiano, e deve essere sostenuto anche grazie al contributo di chi, con un semplice “sì”, può cambiare il destino di una persona.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/

Tre storie, una sola rete: quando la donazione di organi ridà la vita

Tre storie, una sola rete: quando la donazione di organi ridà la vita

I trapianti a Torino raccontano il coraggio, l’eccellenza e la forza del dono.

In Piemonte, ogni giorno, la rete trapiantologica è al lavoro per trasformare una tragedia in speranza. Non sono solo numeri o interventi riusciti: sono vite ricucite, occhi riaperti, battiti che ricominciano. Nei mesi di aprile e maggio, tre storie ci hanno ricordato perché sostenere la cultura del dono è così importante.

 “Gli esplode il fegato”: salvo con un trapianto in emergenza nazionale

La chiamata è arrivata dopo un incidente gravissimo: un uomo schiacciato da una pala agricola, il fegato letteralmente esploso. Il tempo stringe, i medici attivano immediatamente la procedura di emergenza nazionale. Il fegato compatibile arriva e l’intervento viene eseguito alla Città della Salute di Torino.

L’uomo è salvo. Grazie alla prontezza della rete trapiantologica, alla sinergia fra regioni, e alla generosità di un donatore anonimo che ha deciso, un giorno, di dire “sì”.

 Un chiodo negli occhi, la luce ritrovata grazie a un trapianto di cornea

All’Ospedale di Verduno, un uomo viene ricoverato in seguito a un grave incidente: un chiodo gli ha compromesso irrimediabilmente la vista. La sua unica possibilità è un trapianto di cornea.

Grazie alla donazione e all’intervento tempestivo dell’équipe, l’uomo ha ritrovato la luce. Un gesto semplice, spesso poco conosciuto, come la donazione di tessuti oculari, ha cambiato radicalmente la sua quotidianità.

Un piccolo miracolo reso possibile da chi ha deciso di donare anche ciò che non si vede, ma fa vedere.

 21 anni e un secondo trapianto di fegato: salvata una giovane fan di Jovanotti

Affetta da una grave malformazione epatica congenita, questa giovane donna aveva già affrontato un trapianto nei primi mesi di vita. Le complicazioni hanno richiesto un secondo intervento a 21 anni.

Alle Molinette di Torino, l’équipe del Centro Trapianto Fegato ha affrontato un caso estremamente complesso: assenza delle connessioni vascolari tradizionali, necessità di un approccio completamente extra-anatomico. L’operazione dura 14 ore, coinvolge chirurghi, cardiochirurghi, anestesisti e tecnici perfusionisti.

Alla fine, il fegato riparte subito. La paziente è salva. E la forza della rete trapiantologica si manifesta in tutto il suo valore.

“È così che dovrà essere il futuro Parco della Salute”, ha commentato Thomas Schael, Direttore Generale.

 

Le storie ci dicono una cosa chiara: donare è decidere per la vita

In ogni storia c’è un prima e un dopo. C’è il dolore, la paura, ma anche l’impegno di chi opera nella sanità pubblica e il coraggio silenzioso dei donatori e delle loro famiglie.

Fondazione DOT è al fianco di questa rete, per sostenere la ricerca, promuovere la cultura del dono e fare in modo che queste storie diventino sempre più numerose.

📌 Hai già espresso il tuo consenso alla donazione? Fallo oggi, al rinnovo della tua carta d’identità.
Una scelta che può salvare una vita. O anche tre.

Città della Salute di Torino verso il riconoscimento come IRCCS Trapianti

Città della Salute di Torino verso il riconoscimento come IRCCS Trapianti

Una svolta nazionale per l’eccellenza nella medicina dei trapianti

La Città della Salute e della Scienza di Torino si prepara a diventare IRCCS Trapianti, ovvero Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico dedicato alla medicina dei trapianti. Si tratta di un passaggio fondamentale non solo per Torino, ma per tutto il panorama nazionale: un riconoscimento formale dell’altissimo livello di cura, ricerca e innovazione che da anni distingue questo centro.

Un nuovo dipartimento per una nuova visione

A sancire questo passaggio è la creazione del nuovo Dipartimento strutturale di Chirurgia Generale e Specialistica e dei Trapianti, un’unità organizzativa che integra competenze cliniche e scientifiche per rendere sempre più efficace ed efficiente l’intero processo trapiantologico.

Questa riorganizzazione si inserisce nel percorso avviato per ottenere il riconoscimento come IRCCS, status che permetterà di potenziare ulteriormente la ricerca, accedere a finanziamenti dedicati e attrarre nuove competenze.

Un ecosistema di eccellenza

A sostenere la candidatura ci sono attori fondamentali del territorio:

  • l’Università degli Studi di Torino,
  • il Politecnico di Torino,
  • la Regione Piemonte,
  • la Città di Torino,
  • la Fondazione DOT, che riunisce tutti questi soggetti con l’obiettivo di promuovere cultura della donazione, innovazione e ricerca.

Come ha sottolineato Mauro Rinaldi, Presidente di Fondazione DOT e Direttore del Centro Trapianti di Cuore e Polmone delle Molinette:

«Questo riconoscimento rappresenta il naturale approdo di un percorso di eccellenza scientifica e clinica. Fondazione DOT continuerà a fare la sua parte, favorendo il dialogo tra istituzioni e promuovendo un approccio integrato alla donazione e ai trapianti.»

Perché un IRCCS per i trapianti è una buona notizia per tutti

Il riconoscimento come IRCCS permetterà alla Città della Salute di:
✅ accelerare la ricerca clinica e traslazionale,
✅ sperimentare soluzioni tecnologiche avanzate (come l’uso dei droni per il trasporto di organi),
✅ migliorare la qualità dei percorsi di cura per i pazienti,
✅ diventare un punto di riferimento anche a livello europeo.

L’impegno di Fondazione DOT

Fondazione DOT sostiene con convinzione la candidatura a IRCCS e si impegna a fare rete tra i protagonisti della sanità, della scienza e della cittadinanza per valorizzare le competenze già presenti e moltiplicare l’impatto della medicina dei trapianti.

La storia di Ambra: radiologa, ricercatrice e trapiantata di cuore a 24 anni

La storia di Ambra: radiologa, ricercatrice e trapiantata di cuore a 24 anni

Una vita salvata da un cuore nuovo: «Dopo il trapianto ho ricominciato a respirare davvero»

Ambra Santonocito è una giovane donna, medico e ricercatrice, che vive oggi una vita intensa tra Torino e Vienna. Lavora come radiologa pediatrica presso la Città della Salute,  la sua altra passione è la senologia e la ricerca sul cancro al seno, per cui sta completando un dottorato in Medical Imaging. Ma otto anni fa, il 5 luglio, Ambra riceveva un trapianto di cuore che le ha cambiato per sempre la vita.

Dalla diagnosi all’attesa: «Ho vissuto bene, ma con una differenza»

La sua storia inizia da bambina, quando a soli 11 anni le viene diagnosticata una cardiomiopatia rara. Una “differenza” più che una malattia, come le dicevano i medici e sua madre. Una condizione silente che le permette di vivere un’adolescenza piena, fino a quando, al secondo anno di Medicina, lo scompenso cardiaco la costringe all’attesa di un trapianto. Due anni in lista attiva, tra studio, viaggi, e tanta determinazione.

Il trapianto il giorno prima del compleanno

Il trapianto arriva all’improvviso, proprio il giorno prima del suo 24° compleanno.

«Avevo preparato una cheesecake per festeggiare al mare – racconta – ma è rimasta in frigo tre mesi».

In ospedale, ad attenderla c’era un intervento che le avrebbe ridato la vita.

«Mi sono addormentata dicendo: voglio andare sull’Himalaya. Non ci sono ancora andata, ma ho fatto tante altre salite».

Dopo il trapianto: studio, ricerca e futuro

Ambra si laurea in Medicina nel 2018, vince una borsa di specializzazione in Radiologia a Torino, dove si trasferisce. Oggi lavora con dedizione nei reparti pediatrici e porta avanti studi sul tumore al seno.

«La mia scelta professionale è stata anche guidata dalla mia condizione clinica. La Radiologia mi permette di essere più protetta, la mia esperienza mi permette di lavorare con più empatia, di comprendere le paure e le fragilità dei piccoli e grandi Pazienti che incontro ogni giorno,  in particolare la Senologia è un ambito che sento profondamente».

Oltre alla carriera, ha vissuto due anni a Vienna per un dottorato internazionale e continua a formarsi con passione.

«Ogni giorno mi chiedo dove sarei, se non avessi ricevuto quel cuore. Ma so che, anche solo respirare, oggi ha un senso diverso».

Il valore della donazione di organi

«Da trapiantata – dice Ambra – ti capita spesso di pensare al tuo cuore, al nuovo cuore che batte in te. La donazione è un gesto che salva vite vere, giovani, attive, pronte a restituire al mondo il magnifico dono che hanno ricevuto».

La sua storia è un invito potente a superare diffidenze e paure:

«C’è ancora molta ignoranza sulla donazione. Tanti credono che dichiararsi donatori significhi rinunciare alle cure, ma non è così. Io sono viva anche perché qualcuno ha detto sì».

Oltre il corpo: la forza della mente e della terapia

Accanto alla guarigione fisica, Ambra sottolinea l’importanza della terapia psicologica prima e dopo il trapianto.

«Io ho avuto momenti di forte ansia, paura di perdere chi amavo, terrore per il futuro. La terapia mi ha aiutata a superare queste paure e a riconnettermi con me stessa».

Oggi Ambra guarda avanti, con progetti di vita che includono la maternità, pur con tutte le sue incognite.

«Mi spaventa, ma mi spaventava anche il trapianto. E guardami adesso. La vita, se ci credi, va sempre un passo più in là della paura».

 Perché raccontiamo storie come quella di Ambra?

Fondazione DOT lavora ogni giorno per promuovere la cultura della donazione di organi e sostenere la ricerca scientifica in ambito trapiantologico. Le storie come quella di Ambra ci ricordano che ogni “sì” alla donazione può diventare il primo battito di una nuova vita.

 

📌 Hai già espresso il tuo consenso alla donazione? Fallo oggi, al rinnovo della carta d’identità.