Trasporto degli organi: nuove regole nazionali e il ruolo innovativo del progetto INDOOR

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Accordo nazionale sul trasporto degli organi, dei tessuti e delle cellule staminali emopoietiche, il sistema trapiantologico italiano compie un passo avanti cruciale verso una maggiore efficienza, tracciabilità e sicurezza logistica.

L’accordo, siglato da Governo, Regioni e Province autonome, aggiorna le modalità organizzative e operative per il trasporto degli organi, con l’obiettivo di garantire tempi certi, un coordinamento più stretto e standard elevati in tutte le fasi del processo. Il Centro Nazionale Trapianti (CNT), guidato dal direttore generale Giuseppe Feltrin, ha sottolineato come l’intesa rappresenti un tassello fondamentale per rafforzare una rete già riconosciuta a livello internazionale per le sue eccellenze.

La rapidità del trasferimento, la sicurezza nella conservazione e la tracciabilità dei percorsi sono aspetti determinanti per salvare vite. In questo contesto, la necessità di soluzioni innovative e complementari diventa sempre più evidente.

È qui che si inserisce INDOOR, il progetto promosso da Fondazione DOT, che sperimenta l’uso dei droni per il trasporto di organi in urgenza e super-urgenza. Una tecnologia che, riducendo drasticamente i tempi di percorrenza e potenziando la tracciabilità, può rappresentare una risposta concreta alle esigenze indicate dal nuovo accordo.

INDOOR non intende sostituire i mezzi tradizionali, ma integrarli, ampliando le possibilità della rete trapiantologica e offrendo un modello replicabile su scala nazionale. La combinazione di innovazione tecnologica e cooperazione istituzionale rende questo progetto un esempio di come la ricerca applicata possa tradursi in un beneficio immediato per i pazienti in lista d’attesa.

Con l’entrata in vigore delle nuove regole, il tema del trasporto degli organi entra in una fase decisiva per garantire standard sempre più elevati di efficienza e sicurezza. INDOOR si colloca già oggi in piena coerenza con questo quadro, offrendo soluzioni tecnologiche che rispondono alle priorità individuate dal CNT e dal direttore Feltrin.

Grazie all’utilizzo dei droni, il progetto contribuisce a ridurre i tempi di trasferimento, aumentare la tracciabilità e assicurare maggiore sicurezza logistica. Elementi che rappresentano non solo una risposta immediata, ma anche un modello potenzialmente replicabile a livello nazionale, capace di rafforzare la rete e di dare nuove possibilità di vita a chi è in attesa di un organo.

Fondazione DOT continuerà a lavorare al fianco delle istituzioni e della comunità scientifica affinché questa sperimentazione possa tradursi in uno strumento concreto e sostenibile, contribuendo a una rete trapiantologica sempre più moderna e vicina ai bisogni dei pazienti.

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Fonti:

INDOOR: il futuro della logistica sanitaria vola alto da Torino

Il 1° ottobre 2024 ha preso il volo, letteralmente, una nuova visione della logistica sanitaria italiana. Con il primo trasporto sperimentale di materiale biologico tra due presidi della Città della Salute di Torino – dal CTO alla Palazzina di Genetica delle Molinette – il progetto INDOOR – usINg Drones fOr Organ tRansportation ha inaugurato un cambiamento di paradigma nella medicina dei trapianti e nella mobilità sanitaria urbana.

Un traguardo pionieristico, promosso da Fondazione DOT, che segna l’inizio di un percorso destinato a rivoluzionare tempi, sicurezza e sostenibilità del trasporto sanitario. Un progetto reso possibile grazie alla sinergia tra istituzioni d’eccellenza: AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Centro Nazionale Trapianti, Centro Regionale Trapianti, ENAC, Città di Torino e la startup ABzero.

“L’uso dei droni per il trasporto di organi e materiale biologico non è solo una straordinaria innovazione tecnologica, ma un’opportunità concreta per migliorare l’efficacia dell’intero processo di trapianto”, afferma Mauro Rinaldi, presidente di Fondazione DOT. “Torino, città leader nei trapianti e Capitale Europea dell’Innovazione, ha creato le condizioni ideali per questo esperimento, che intendiamo estendere con un secondo volo tra le Molinette e il San Giovanni Bosco”.

A sottolineare l’impatto sistemico del progetto è anche Thomas Schael, Commissario della Città della Salute:

“INDOOR è l’inizio di un nuovo paradigma organizzativo per l’intera rete ospedaliera. Grazie ai droni – e in futuro a quelli alimentati a idrogeno verde – possiamo superare la congestione urbana e ridurre l’impronta ambientale, offrendo risposte più tempestive e sicure ai bisogni sanitari. Il nostro obiettivo è arrivare a una logistica sanitaria integrata e sostenibile, capace di servire tutti i cittadini, anche in aree più remote.”

Alla base di questo cambiamento vi è un impegno tecnico e scientifico notevole. Come spiega Marcello Chiaberge, docente del Politecnico di Torino:

“Molte delle tecnologie che utilizziamo esistono già, ma non erano mai state integrate in un contesto così complesso e delicato. Il volo in ambiente urbano pone sfide enormi: ostacoli imprevisti, presenza di volatili, coordinamento con servizi di emergenza come il 118. Per questo stiamo lavorando su sistemi autonomi, capaci di operare senza un pilota, affrontando problemi che in molti casi sono ancora su un foglio bianco.”

INDOOR è dunque molto più di una sperimentazione tecnologica: è una visione condivisa, un ecosistema che unisce sanità, ricerca, imprese e istituzioni, con l’ambizione di costruire un modello replicabile su scala nazionale. Un’innovazione a misura di paziente, che guarda avanti, con radici ben piantate nel tessuto scientifico e civile di Torino.

Il futuro della sanità è già in volo. E parte da qui.

 

Qui sotto, il video di Reportage PA. Ci trovi al minuto 19:40.

Donazioni e trapianti nel primo semestre 2025: il Piemonte consolida la sua leadership

Il trend dei dati delle donazioni e dei trapianti sono molto positivi e la proiezione dei volumi di attività del primo semestre al 31 dicembre indica un aumento del 10% nel numero di trapianti rispetto al 2024.

Il 2025 prosegue con segnali incoraggianti per il sistema trapiantologico piemontese. I dati del primo semestre pubblicati dal Centro Regionale Trapianti Piemonte-Valle d’Aosta confermano la solidità di un modello che da anni si distingue per organizzazione, qualità clinica e cultura della donazione. Gli ottimi valori delle donazioni e la conseguente crescita del numero dei trapianti testimoniano un sistema in salute, pur in un contesto che continua a presentare sfide significative.

Donatori: un impegno da sostenere

Nel periodo gennaio–giugno 2025 sono stati segnalati 161 potenziali donatori, di cui 91 sono stati utilizzati. Il tasso di donatori si attesta a 42,4 per milione di popolazione (p.m.p.), un dato che resta superiore alla media nazionale (31,6 p.m.p.) e alle medie delle macroaree, ma registra un leggero calo rispetto al primo trimestre di quest’anno.

Le opposizioni al prelievo rimangono un nodo critico: il 29,8% delle famiglie ha espresso un rifiuto alla donazione. È un dato che ci ricorda quanto sia ancora fondamentale lavorare sulla cultura della donazione, nelle scuole, nei media e attraverso il dialogo con i cittadini. Donare è una scelta naturale, un gesto di solidarietà che può salvare vite.

Trapianti: numeri in crescita, sistema in movimento

I trapianti effettuati nel primo semestre del 2025 confermano l’impegno e la qualità delle strutture regionali. Sono stati eseguiti complessivamente:

  • 149 trapianti di rene, di cui 9 da donatore vivente e 3 combinati ( 2 rene/pancreas e 1 rene/fegato) e 4 pediatrici;
  • 90 trapianti di fegato, inclusi gli interventi pediatrici e uno da donatore vivente;
  • 20 trapianti di cuore, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2024;
  • 12 trapianti di polmone, di cui 11 polmoni doppi e 1 singolo.

A questi si aggiungono:

  • 227 trapianti di tessuto muscolo-scheletrico;
  • 18 trapianti di cute;
  • 55 innesti di membrane amniotiche;
  • 183 trapianti di cornea.

Anche il midollo osseo racconta una storia di generosità

Oltre alla donazione di organi e tessuti, anche il fronte del midollo osseo merita attenzione. Nel primo semestre del 2025 sono stati registrati 950 nuovi ingressi nel Registro Regionale Donatori di Midollo Osseo.
Un numero che  risulta in linea con i livelli registrati negli ultimi anni.
Un dato da leggere con attenzione: pur nella complessità del contesto, serve mantenere alta l’attenzione sulla promozione della cultura della donazione, in particolare tra i più giovani, dove si concentra la maggiore compatibilità.

Liste d’attesa: ancora troppi pazienti aspettano

Al 30 giugno 2025, le liste d’attesa per i trapianti nelle regioni di Piemonte e Valle d’Aosta mostrano un numero importante di pazienti in attesa di un organo, segno di una domanda sanitaria forte, che richiede uno sforzo costante sul fronte delle donazioni e dell’educazione civica.

Una cultura della donazione da rafforzare

I dati aggiornati confermano il ruolo di leadership del Piemonte nel panorama nazionale della donazione e dei trapianti. Ma ci ricordano anche che il percorso è ancora lungo. Le opposizioni continuano a frenare un sistema che, se pienamente sostenuto dalla consapevolezza collettiva, potrebbe garantire una vita nuova a molti più pazienti.

L’impegno dei professionisti coinvolti è quotidiano, e deve essere sostenuto anche grazie al contributo di chi, con un semplice “sì”, può cambiare il destino di una persona.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/

Tre storie, una sola rete: quando la donazione di organi ridà la vita

Tre storie, una sola rete: quando la donazione di organi ridà la vita

I trapianti a Torino raccontano il coraggio, l’eccellenza e la forza del dono.

In Piemonte, ogni giorno, la rete trapiantologica è al lavoro per trasformare una tragedia in speranza. Non sono solo numeri o interventi riusciti: sono vite ricucite, occhi riaperti, battiti che ricominciano. Nei mesi di aprile e maggio, tre storie ci hanno ricordato perché sostenere la cultura del dono è così importante.

 “Gli esplode il fegato”: salvo con un trapianto in emergenza nazionale

La chiamata è arrivata dopo un incidente gravissimo: un uomo schiacciato da una pala agricola, il fegato letteralmente esploso. Il tempo stringe, i medici attivano immediatamente la procedura di emergenza nazionale. Il fegato compatibile arriva e l’intervento viene eseguito alla Città della Salute di Torino.

L’uomo è salvo. Grazie alla prontezza della rete trapiantologica, alla sinergia fra regioni, e alla generosità di un donatore anonimo che ha deciso, un giorno, di dire “sì”.

 Un chiodo negli occhi, la luce ritrovata grazie a un trapianto di cornea

All’Ospedale di Verduno, un uomo viene ricoverato in seguito a un grave incidente: un chiodo gli ha compromesso irrimediabilmente la vista. La sua unica possibilità è un trapianto di cornea.

Grazie alla donazione e all’intervento tempestivo dell’équipe, l’uomo ha ritrovato la luce. Un gesto semplice, spesso poco conosciuto, come la donazione di tessuti oculari, ha cambiato radicalmente la sua quotidianità.

Un piccolo miracolo reso possibile da chi ha deciso di donare anche ciò che non si vede, ma fa vedere.

 21 anni e un secondo trapianto di fegato: salvata una giovane fan di Jovanotti

Affetta da una grave malformazione epatica congenita, questa giovane donna aveva già affrontato un trapianto nei primi mesi di vita. Le complicazioni hanno richiesto un secondo intervento a 21 anni.

Alle Molinette di Torino, l’équipe del Centro Trapianto Fegato ha affrontato un caso estremamente complesso: assenza delle connessioni vascolari tradizionali, necessità di un approccio completamente extra-anatomico. L’operazione dura 14 ore, coinvolge chirurghi, cardiochirurghi, anestesisti e tecnici perfusionisti.

Alla fine, il fegato riparte subito. La paziente è salva. E la forza della rete trapiantologica si manifesta in tutto il suo valore.

“È così che dovrà essere il futuro Parco della Salute”, ha commentato Thomas Schael, Direttore Generale.

 

Le storie ci dicono una cosa chiara: donare è decidere per la vita

In ogni storia c’è un prima e un dopo. C’è il dolore, la paura, ma anche l’impegno di chi opera nella sanità pubblica e il coraggio silenzioso dei donatori e delle loro famiglie.

Fondazione DOT è al fianco di questa rete, per sostenere la ricerca, promuovere la cultura del dono e fare in modo che queste storie diventino sempre più numerose.

📌 Hai già espresso il tuo consenso alla donazione? Fallo oggi, al rinnovo della tua carta d’identità.
Una scelta che può salvare una vita. O anche tre.

Città della Salute di Torino verso il riconoscimento come IRCCS Trapianti

Città della Salute di Torino verso il riconoscimento come IRCCS Trapianti

Una svolta nazionale per l’eccellenza nella medicina dei trapianti

La Città della Salute e della Scienza di Torino si prepara a diventare IRCCS Trapianti, ovvero Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico dedicato alla medicina dei trapianti. Si tratta di un passaggio fondamentale non solo per Torino, ma per tutto il panorama nazionale: un riconoscimento formale dell’altissimo livello di cura, ricerca e innovazione che da anni distingue questo centro.

Un nuovo dipartimento per una nuova visione

A sancire questo passaggio è la creazione del nuovo Dipartimento strutturale di Chirurgia Generale e Specialistica e dei Trapianti, un’unità organizzativa che integra competenze cliniche e scientifiche per rendere sempre più efficace ed efficiente l’intero processo trapiantologico.

Questa riorganizzazione si inserisce nel percorso avviato per ottenere il riconoscimento come IRCCS, status che permetterà di potenziare ulteriormente la ricerca, accedere a finanziamenti dedicati e attrarre nuove competenze.

Un ecosistema di eccellenza

A sostenere la candidatura ci sono attori fondamentali del territorio:

  • l’Università degli Studi di Torino,
  • il Politecnico di Torino,
  • la Regione Piemonte,
  • la Città di Torino,
  • la Fondazione DOT, che riunisce tutti questi soggetti con l’obiettivo di promuovere cultura della donazione, innovazione e ricerca.

Come ha sottolineato Mauro Rinaldi, Presidente di Fondazione DOT e Direttore del Centro Trapianti di Cuore e Polmone delle Molinette:

«Questo riconoscimento rappresenta il naturale approdo di un percorso di eccellenza scientifica e clinica. Fondazione DOT continuerà a fare la sua parte, favorendo il dialogo tra istituzioni e promuovendo un approccio integrato alla donazione e ai trapianti.»

Perché un IRCCS per i trapianti è una buona notizia per tutti

Il riconoscimento come IRCCS permetterà alla Città della Salute di:
✅ accelerare la ricerca clinica e traslazionale,
✅ sperimentare soluzioni tecnologiche avanzate (come l’uso dei droni per il trasporto di organi),
✅ migliorare la qualità dei percorsi di cura per i pazienti,
✅ diventare un punto di riferimento anche a livello europeo.

L’impegno di Fondazione DOT

Fondazione DOT sostiene con convinzione la candidatura a IRCCS e si impegna a fare rete tra i protagonisti della sanità, della scienza e della cittadinanza per valorizzare le competenze già presenti e moltiplicare l’impatto della medicina dei trapianti.

La storia di Ambra: radiologa, ricercatrice e trapiantata di cuore a 24 anni

La storia di Ambra: radiologa, ricercatrice e trapiantata di cuore a 24 anni

Una vita salvata da un cuore nuovo: «Dopo il trapianto ho ricominciato a respirare davvero»

Ambra Santonocito è una giovane donna, medico e ricercatrice, che vive oggi una vita intensa tra Torino e Vienna. Lavora come radiologa pediatrica presso la Città della Salute,  la sua altra passione è la senologia e la ricerca sul cancro al seno, per cui sta completando un dottorato in Medical Imaging. Ma otto anni fa, il 5 luglio, Ambra riceveva un trapianto di cuore che le ha cambiato per sempre la vita.

Dalla diagnosi all’attesa: «Ho vissuto bene, ma con una differenza»

La sua storia inizia da bambina, quando a soli 11 anni le viene diagnosticata una cardiomiopatia rara. Una “differenza” più che una malattia, come le dicevano i medici e sua madre. Una condizione silente che le permette di vivere un’adolescenza piena, fino a quando, al secondo anno di Medicina, lo scompenso cardiaco la costringe all’attesa di un trapianto. Due anni in lista attiva, tra studio, viaggi, e tanta determinazione.

Il trapianto il giorno prima del compleanno

Il trapianto arriva all’improvviso, proprio il giorno prima del suo 24° compleanno.

«Avevo preparato una cheesecake per festeggiare al mare – racconta – ma è rimasta in frigo tre mesi».

In ospedale, ad attenderla c’era un intervento che le avrebbe ridato la vita.

«Mi sono addormentata dicendo: voglio andare sull’Himalaya. Non ci sono ancora andata, ma ho fatto tante altre salite».

Dopo il trapianto: studio, ricerca e futuro

Ambra si laurea in Medicina nel 2018, vince una borsa di specializzazione in Radiologia a Torino, dove si trasferisce. Oggi lavora con dedizione nei reparti pediatrici e porta avanti studi sul tumore al seno.

«La mia scelta professionale è stata anche guidata dalla mia condizione clinica. La Radiologia mi permette di essere più protetta, la mia esperienza mi permette di lavorare con più empatia, di comprendere le paure e le fragilità dei piccoli e grandi Pazienti che incontro ogni giorno,  in particolare la Senologia è un ambito che sento profondamente».

Oltre alla carriera, ha vissuto due anni a Vienna per un dottorato internazionale e continua a formarsi con passione.

«Ogni giorno mi chiedo dove sarei, se non avessi ricevuto quel cuore. Ma so che, anche solo respirare, oggi ha un senso diverso».

Il valore della donazione di organi

«Da trapiantata – dice Ambra – ti capita spesso di pensare al tuo cuore, al nuovo cuore che batte in te. La donazione è un gesto che salva vite vere, giovani, attive, pronte a restituire al mondo il magnifico dono che hanno ricevuto».

La sua storia è un invito potente a superare diffidenze e paure:

«C’è ancora molta ignoranza sulla donazione. Tanti credono che dichiararsi donatori significhi rinunciare alle cure, ma non è così. Io sono viva anche perché qualcuno ha detto sì».

Oltre il corpo: la forza della mente e della terapia

Accanto alla guarigione fisica, Ambra sottolinea l’importanza della terapia psicologica prima e dopo il trapianto.

«Io ho avuto momenti di forte ansia, paura di perdere chi amavo, terrore per il futuro. La terapia mi ha aiutata a superare queste paure e a riconnettermi con me stessa».

Oggi Ambra guarda avanti, con progetti di vita che includono la maternità, pur con tutte le sue incognite.

«Mi spaventa, ma mi spaventava anche il trapianto. E guardami adesso. La vita, se ci credi, va sempre un passo più in là della paura».

 Perché raccontiamo storie come quella di Ambra?

Fondazione DOT lavora ogni giorno per promuovere la cultura della donazione di organi e sostenere la ricerca scientifica in ambito trapiantologico. Le storie come quella di Ambra ci ricordano che ogni “sì” alla donazione può diventare il primo battito di una nuova vita.

 

📌 Hai già espresso il tuo consenso alla donazione? Fallo oggi, al rinnovo della carta d’identità.

Donazioni e trapianti nel primo trimestre 2025: il Piemonte conferma il suo impegno

Donazioni e trapianti nel primo trimestre 2025: il Piemonte conferma il suo impegno.

Il 2025 si è aperto con segnali incoraggianti per il sistema trapiantologico piemontese. I dati del primo trimestre pubblicati dal Centro Regionale Trapianti Piemonte-Valle d’Aosta confermano la solidità di un modello che da anni si distingue per organizzazione, qualità clinica e cultura della donazione. La crescita dei trapianti e la buona tenuta dei donatori utilizzati testimoniano un sistema in salute, pur in un contesto che continua a presentare sfide significative.

DONATORI: OTTIMA PERFORMANCE

Nel periodo gennaio-marzo 2025 sono stati segnalati 78 potenziali donatori, di cui 51 sono diventati effettivi e 50 sono stati effettivamente utilizzati. Il tasso di donatori effettivi si attesta a 47,3 per milione di popolazione (p.m.p.), un valore superiore alla media italiana (29,8 p.m.p.) e anche alla media del Nord (39,9 p.m.p.).

dati 2025 primo trimestre donatori 2025 primo trimestre

Tuttavia, le opposizioni al prelievo si mantengono alte: nel 29,5% dei casi, le famiglie hanno espresso un rifiuto alla donazione. È un dato che ci ricorda quanto sia ancora fondamentale lavorare sulla cultura della donazione, nelle scuole, nei media e attraverso il dialogo con i cittadini. Donare è una scelta naturale, un gesto di solidarietà che può salvare vite.

TRAPIANTI: PERFORMANCE DI RILIEVO

I trapianti effettuati nel primo trimestre del 2025 confermano l’impegno e la qualità delle strutture regionali. Sono stati eseguiti complessivamente:

  • 84 trapianti di rene, di cui 10 da donatore vivente e 2 combinati (rene/fegato e rene/pancreas);
  • 51 trapianti di fegato, inclusi interventi pediatrici;
  • 15 trapianti di cuore, un dato in crescita rispetto allo stesso periodo del 2024;
  • 8 trapianti di polmone, di cui 7 polmone doppio .

A questi si aggiungono 115 trapianti di tessuto muscolo-scheletrico, 23 di cute, 55 innesti di membrane amniotiche e  183 trapianti di cornea.

trapianti cuore polmone trapianti rene fegato tessuti

cute e membrane amniotiche vasi e valvole

LISTA D’ATTESA

Al 31 marzo 2025, le liste d’attesa per i trapianti nelle regioni di Piemonte e Valle d’Aosta mostrano un numero significativo di pazienti in attesa di un organo.

lista attesa marzo 2025 lista attesa attiva marzo 2025

UNO SFORZO DA RINNOVARE

I dati del primo trimestre 2025 indicano che il Piemonte ha saputo mantenere salda la propria posizione di leadership nel panorama nazionale. Ma ci ricordano anche che il percorso non è concluso: troppo spesso ancora le opposizioni frenano un sistema che, se pienamente sostenuto dalla consapevolezza collettiva, potrebbe garantire una vita nuova a molti più pazienti.

L’impegno di tutti i professionisti coinvolti continua, e deve continuare, anche grazie al supporto di chi ogni giorno, con un semplice “sì”, può cambiare il destino di una persona.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/

La Mole Antonelliana si illumina di rosso: un gesto per celebrare la Giornata Nazionale della Donazione e dei Trapianti

La Mole Antonelliana si illumina di rosso: un gesto per celebrare la Giornata Nazionale della Donazione e dei Trapianti

In occasione della Giornata Nazionale per la Donazione e il Trapianto di Organi e Tessuti, Fondazione DOT ha voluto accendere una luce simbolica e potente: nella serata dell’11 aprile 2025, la Mole Antonelliana di Torino si è illuminata di rosso, diventando un faro di consapevolezza, speranza e vita.

Un segnale visibile per una scelta invisibile, ma fondamentale

Ogni giorno in Italia, migliaia di persone convivono con l’attesa. Un’attesa lunga, incerta, spesso estenuante: quella di un trapianto.
Secondo i dati ufficiali, sono oltre 8.000 le persone in lista per ricevere un organo o un tessuto che possa restituire loro salute, autonomia e futuro.

In questo contesto, la Giornata Nazionale – istituita dal Ministero della Salute e promossa dal Centro Nazionale Trapianti – rappresenta un momento cruciale per informare i cittadini, promuovere la cultura del “sì” alla donazione, e rafforzare il sostegno alla ricerca scientifica nel campo dei trapianti.

Fondazione DOT: una luce sulla ricerca

Attraverso l’illuminazione della Mole Antonelliana, Fondazione DOT ha voluto ricordare quanto sia importante parlare di donazione. Ma non solo: ha voluto anche raccogliere fondi per sostenere la ricerca, affinché le tecnologie, le competenze e le possibilità di trapianto possano crescere, diventare più accessibili e salvare ancora più vite.

Ecco perché, fino al 13 aprile, è possibile donare attraverso la piattaforma solidale 1 Caffè, contribuendo concretamente al futuro della ricerca.

Un semplice “sì” può salvare una vita. Una piccola donazione può cambiare molte storie.

Unisciti a noi

Il gesto simbolico di colorare di rosso la Mole è un invito rivolto a tutti: cittadini, istituzioni, aziende, professionisti della salute.
È un appello a diventare parte attiva del cambiamento, scegliendo di sostenere la donazione come scelta consapevole, solidale e scientificamente fondamentale.

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GIORNATA NAZIONALE DELLA DONAZIONE E TRAPIANTO 2025: FONDAZIONE DOT PROMUOVE LA RICERCA IN ARRIVO L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE RIVOLUZIONA I TRAPIANTI AL POLITECNICO DI TORINO PARTE UN PROGETTO INNOVATIVO PROMOSSO DA FONDAZIONE DOT: ENTRO 3 ANNI UNO STRUMENTO CONCRETO AI BASED PER SALVARE PIÙ VITE

In arrivo l’intelligenza artificiale che rivoluziona i trapianti

GIORNATA NAZIONALE DELLA DONAZIONE E TRAPIANTO 2025

FONDAZIONE DOT PROMUOVE LA RICERCA

IN ARRIVO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE RIVOLUZIONA I TRAPIANTI AL POLITECNICO DI TORINO PARTE UN PROGETTO INNOVATIVO PROMOSSO DA FONDAZIONE DOT

ENTRO 3 ANNI UNO STRUMENTO CONCRETO AI BASED PER SALVARE PIÙ VITE

LA RICERCA COINVOLGE PER LA PRIMA VOLTA INGEGNERI ESPERTI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE INSIEME AI MEDICI DELLA CITTÀ DELLA SALUTE DI TORINO, CITTÀ CHE SI CONFERMA CAPITALE DEI TRAPIANTI IN ITALIA

 

Torino, 9 aprile 2025 – È stato presentato oggi a Torino il primo progetto di ricerca italiano che promette di trasformare concretamente il mondo dei trapianti grazie all’intelligenza artificiale. L’obiettivo è costruire uno strumento basato sull’AI (artificial intelligence) che consenta ai medici di lavorare in maniera sempre più veloce, precisa ed efficiente nei trapianti di organi, e di salvare ancora più vite.

Identificare nei tempi più rapidi e con la massima precisione possibile la compatibilità fra un organo e chi ha bisogno di trapianto (il cosiddetto matching donatore-ricevente), consentire la conservazione ottimale di un organo da trapiantare, avere personale altamente formato per gestire la filiera dalla donazione al trapianto in maniera sempre più puntuale e veloce. Questi sono aspetti cruciali per chi è in attesa di un trapianto, e richiedono competenze e strumenti sulle quali l’Italia e Torino sono già centri di eccellenza, ma che oggi possono essere ulteriormente perfezionati grazie all’intelligenza artificiale.

È proprio in questi ambiti che lavora il progetto promosso da Fondazione Donazione Organi e Trapianti (DOT) onlus e avviato dal Politecnico di Torino, che è stato illustrato oggi in vista della Giornata Nazionale dedicata alla donazione e al trapianto di organi, prevista per l’11 aprile. Con l’iniziativa, la Fondazione DOT dimostra ancora una volta il suo impegno nel sostenere la ricerca per migliorare concretamente la vita delle persone, investendo nell’innovazione e nel futuro della medicina.

“Il campo della trapiantologia sta vivendo una fase cruciale grazie all’intelligenza artificiale – afferma Mauro Rinaldi, Presidente di Fondazione DOT e Direttore Centro Trapianti di Cuore e Polmone delle Molinette, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino –. Fino a pochi anni fa si operava secondo standard rimasti invariati per cinquant’anni, in termini di valutazione del paziente e dell’organo, per il matching fra donatore e ricevente, per il trasporto dell’organo e la diagnosi del rischio di rigetto. Ora tutto sta cambiando con grande velocità anche in medicina, e alla base di questo boom tecnologico c’è proprio l’AI: basti pensare che già oggi una voce registrata può essere utilizzata per diagnosticare uno scompenso cardiaco analizzando con l’AI una quantità enorme di parametri complessi a una velocità elevatissima. I risvolti etici di tale sviluppo sono di grandissima importanza, così come il problema della sostenibilità: queste tecnologie sono molto costose sia in termini economici che energetici, quindi vanno utilizzate con grande cautela. Ma la strada per il futuro è in larga parte già tracciata”.

L’incontro per la presentazione del progetto si è tenuto a Torino nel Villino Caprifoglio, sede dell’organizzazione non profit 1 Caffè Onlus fondata dall’attore Luca Argentero. L’associazione sarà partner di Fondazione DOT per una campagna di raccolta fondi in occasione della Giornata nazionale per le donazioni e i trapianti di organi e tessuti.

AI PER I TRAPIANTI: IL PROGETTO DEL POLITECNICO DI TORINO

Il nuovo progetto multidisciplinare promosso da Fondazione DOT è guidato dalla professoressa Cristina Bignardi, consigliera della Fondazione e Professoressa Ordinaria del Politecnico di Torino. Il progetto sfrutta l’eccellenza del sistema sanitario piemontese e l’esperienza del Politecnico di Torino per creare soluzioni tecnologiche applicabili a livello globale. Il primo passo concreto di questa iniziativa è stato l’apertura di una posizione nel corso di dottorato interateneo in Bioingegneria e Scienze medico-Chirurgiche, interamente dedicato al progetto.

La ricerca combina competenze mediche e bioingegneristiche per sviluppare modelli predittivi e strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale. Tre le aree chiave di intervento:

  • matching donatore-ricevente, uno degli aspetti più critici nei trapianti di organi. Tradizionalmente, la ricerca del donatore più compatibile con il ricevente si basa su fattori come il gruppo sanguigno, la compatibilità tissutale e l’urgenza clinica. Con l’aiuto dell’AI, è possibile analizzare un numero molto maggiore di variabili, tra cui parametri genetici complessi e dati storici sulle risposte del corpo ai trapianti precedenti. Attraverso il confronto istantaneo tra i dati di potenziali riceventi e le caratteristiche dell’organo disponibile, un sistema basato su AI può aiutare i medici a determinare il miglior candidato in tempi rapidissimi, riducendo il rischio che un organo vada perso e aumentando le possibilità di successo del trapianto;
  • miglioramento delle tecniche di conservazione e trasporto degli organi: grazie all’intelligenza artificiale, il progetto punta ad ottimizzare le procedure di perfusione e monitoraggio e minimizzare i tempi di attesa;
  • formazione e ricerca: l’uso dell’AI richiede anche una formazione specifica e nuove competenze. Una parte della ricerca del Politecnico è dedicata a creare moduli e strumenti di formazione per medici e ingegneri, necessari per affrontare le sfide future del settore.

Marco Deriu, Professore Ordinario del Politecnico di Torino esperto in biomeccanica e tutor del progetto, sottolinea:

“Questo progetto è un passo avanti nell’uso dei dati e delle simulazioni, necessari non solo per il trapianto stesso ma per tutto il processo decisionale che porta all’intervento. Creare strumenti concreti, come i gemelli digitali degli organi, è uno degli obiettivi a cui lavoriamo in questo senso: queste versioni virtuali degli organi, create grazie alla ricostruzione e all’analisi di tantissime variabili, consentono di riconoscere informazioni fondamentali che all’occhio umano e agli strumenti attualmente in uso potrebbero sfuggire. Questo lavoro non serve solo a migliorare i trapianti oggi, ma anche a creare un’eredità di conoscenze per il futuro”.

Alexandra Tsipourakis è la giovane ricercatrice dedicata al progetto grazie alla borsa di dottorato supportata da Fondazione DOT.

“Ho sempre desiderato usare le mie competenze per migliorare la vita delle persone, e questo progetto rappresenta l’occasione perfetta per farlo – commenta Tsipourakis, che ha un background in ingegneria elettronica e informatica e una forte motivazione ad applicare la tecnologia al settore sanitario -. Sono entusiasta di far parte di un team così innovativo, che mette insieme ingegneri e medici per creare soluzioni concrete a vantaggio dei pazienti in attesa di un trapianto”.

MEDICINA E AI, UNA COMBINAZIONE VINCENTE

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei trapianti rappresenta solo uno degli esempi di come questa tecnologia possa trasformare il settore della medicina. Il primo ambito in cui l’AI sta trovando rapidamente applicazione è la radiologia, seguita dalla cardiologia, sia nelle fasi di diagnosi e prognosi che per la pianificazione degli interventi. C’è poi tutto il settore della chirurgia robotica implementata con AI: oggi sono pochissimi gli interventi eseguiti in Italia con questa metodologia, limitatamente ad urologia e chirurgia generale e non in completa autonomia, ma il futuro potrebbe essere molto diverso.

Con il continuo progresso dell’AI e l’accesso a quantità sempre maggiori di dati clinici, infatti, possiamo aspettarci miglioramenti ancora più significativi, come strumenti di diagnosi precoce ancora più precisi e sistemi di assistenza decisionale basati su AI che aiuteranno i medici nella scelta delle migliori terapie personalizzate. Sebbene l’AI non possa sostituire l’esperienza e la competenza dei professionisti della salute, il suo supporto diventerà sempre più indispensabile per garantire cure più efficaci e tempestive ai pazienti che ne hanno bisogno.

“L’AI sta rivoluzionando in maniera enorme la medicina, utilizzando principalmente l’approccio secondo la logica delle reti neurali, quindi replicando meccanismi simili a quelli del cervello umano – spiega Gaetano De Ferrari, Direttore della Cardiologia dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, e Professore Ordinario di Cardiologia dell’Università di Torino, Dipartimento di Scienze Mediche –. L’AI elabora big data non solo di tipo medico, come i risultati delle analisi del sangue, l’altezza e il peso del paziente, ma anche dati genetici e immunologici, e soprattutto è in grado di interpretare grafici o immagini complesse come TAC e radiografie. L’intelligenza artificiale diventa così un vero e proprio assistente del medico, la migliore second opinion disponibile. L’Italia purtroppo è indietro in questo ambito, sia dal punto di vista dell’applicazione che della formazione. Ma le cose stanno cambiando: da pochi giorni è partito il primo master italiano in presenza rivolto ai medici sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, master che conduciamo noi all’Università di Torino in Molinette”.

L’applicazione dell’AI alla medicina dei trapianti è anch’essa un’innovazione recente, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Passi avanti sono stati fatti per cercare di minimizzare uno dei problemi più grandi del post-intervento, quello del rigetto dell’organo da parte del sistema immunitario del paziente. Utilizzando modelli predittivi basati su enormi banche dati mediche, infatti, gli algoritmi generati dall’AI possono segnalare in anticipo i pazienti a rischio di rigetto. In questo modo, i medici possono intervenire prima che il problema si manifesti seriamente, regolando le terapie immunosoppressive o adottando altre strategie per proteggere l’organo trapiantato.

IL NODO DELLE TEMATICHE ETICHE E LEGALI

L’uso dei dati sensibili e la privacy sono aspetti di grande rilevanza nel contesto dell’intelligenza artificiale applicata ai trapianti di organi e alla medicina in generale. Una ricerca che si basa sull’analisi di una grande quantità di dati, richiede che le persone diano il consenso al trattamento anonimo dei loro dati clinici. Un atto semplice, ma fondamentale per permettere ai ricercatori di sviluppare soluzioni innovative e salvare vite. Per questo c’è bisogno della collaborazione di tutti, sempre nel rispetto del panorama normativo vigente.

In Italia, la protezione dei dati personali è regolata dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che stabilisce norme rigorose per la raccolta, il trattamento e la conservazione dei dati personali. Inoltre, l’AI Act dell’Unione Europea mira a garantire che l’uso dell’intelligenza artificiale sia sicuro e trasparente, promuovendo l’innovazione responsabile e proteggendo i diritti fondamentali dei cittadini. In futuro, però, sarà sempre più necessario che le banche dati in ambito medico, sulle quali lavorano gli algoritmi, siano diffuse in modo equo in tutto il pianeta.

“Uno dei grandi temi legati alla creazione degli algoritmi per l’AI in medicina è quello dei bias, i risultati distorti – spiega Guido Boella, Docente di Informatica e Vice-Rettore Vicario per le tematiche sull’intelligenza artificiale dell’Università di Torino, Dipartimento di Informatica e co-coordinatore del magazine sull’intelligenza artificiale MagIA.news –. A oggi, infatti, i sistemi allenati sui dati esistenti sono sbilanciati, perché lavorano su informazioni provenienti in grandissima parte da persone di etnia caucasica, prevalentemente maschi statunitensi possessori di assicurazioni sanitarie e quindi di un certo livello reddituale, oppure su dati di provenienza cinese e coreana. Questo significa che i sistemi di AI potrebbero funzionare meglio per alcune fasce della popolazione mondiale e meno su altre, e comunque non sarebbero efficienti per tutte le persone”.

Questo è solo uno dei temi etici sollevati dall’utilizzo dell’AI in campo medico, ma gli interrogativi aperti sono ancora molti. Chi sarà responsabile della scelta algoritmica, e cosa cambierà nel momento in cui sarà una macchina a determinare un matching donatore-paziente? Come si potrà garantire l’accesso equo alle nuove tecnologie, e regolare l’utilizzo dei data commons in nome della cosiddetta “freedom to learn”? Ed infine, come garantire che la diffusione di dati a scopo di ricerca non vada ad alimentare profitti economici privati? Per trovare alcune risposte, si stanno individuando a livello europeo aree di ricerca in cui non vengono applicati gli standard normativi tradizionali in tema di privacy e sia possibile accedere a più dati, sempre nella tutela delle persone. E la medicina dei trapianti potrebbe essere una di queste aree.

11 APRILE 2025, UNA GIORNATA PER PROMUOVERE LA DONAZIONE DI ORGANI, TESSUTI E CELLULE

Le donazioni di organi e tessuti in Italia sono in continua crescita: nel 2024 l’attività della Rete trapiantologica italiana ha registrato i numeri più alti mai realizzati sia per gli organi che per le cellule staminali emopoietiche. In particolare, lo scorso anno sono state 2.110 le donazioni (+2,7% sul 2023). Grazie a questi numeri è stato possibile realizzare ben 4.692 trapianti, 226 in più rispetto al 2023 (+5,1%).

Il tasso nazionale di donazione è salito a 30,2 donatori per milione di persone (pmp): è la prima volta che in Italia si supera quota 30, un livello che colloca il nostro Paese ai primi posti europei per donazioni di organi. Riguardo al Piemonte, il 2024 consolida l’andamento positivo: le donazioni hanno raggiunto il secondo miglior risultato di sempre (39,1 pmp) e hanno permesso di realizzare 496 trapianti. Ha anche portato in dote un traguardo prestigioso, che rappresenta un primato nazionale: 10.000 trapianti eseguiti presso l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, ospedale che si conferma al vertice di questa attività in Italia per la quarta volta negli ultimi cinque anni e che consente di definire Torino capitale dei trapianti.

In un quadro complessivamente molto positivo, resiste il nodo rappresentato dai tassi di opposizione al prelievo degli organi. È infatti in aumento il numero di persone che all’atto del rilascio della carta d’identità elettronica hanno scelto di registrare un “no” a un’eventuale donazione dopo la morte: in questo momento nel Sistema informativo trapianti sono presenti 21,4 milioni di dichiarazioni di volontà: 15 milioni di consensi e 6,4 milioni di opposizioni. Ecco perché, ancora oggi, è indispensabile rafforzare la cultura della donazione.

“La Giornata nazionale è un’occasione per ricordare ai cittadini che il trapianto è vita e che i trapianti sono possibili solo se ci sono i donatori – afferma Anna Guermani, Coordinatore Regionale delle donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti del Piemonte e Valle d’Aosta – Ognuno di noi può manifestare la propria volontà in merito alla donazione dei propri organi al momento del rinnovo della carta di identità. La donazione avviene solamente dopo la diagnosi clinica di morte e il suo accertamento legale, nel pieno rispetto del corpo del donatore, in forma anonima e gratuita, per aiutare i pazienti in lista di attesa in base alle condizioni di urgenza e compatibilità. Informiamoci e decidiamo, ricordandoci che possiamo sempre cambiare posizione”.

Per sensibilizzare tutti i cittadini verso la donazione, in occasione della Giornata Nazionale della Donazione e Trapianto dell’11 aprile 2025, la Mole Antonelliana sarà illuminata di rosso con l’immagine del cuore impacchettato, nella notte tra l’11 e il 12 aprile.

 

Scarica il comunicato stampa: Comunicato stampa 9 aprile 2025

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d'Aosta nel 2024

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta nel 2024

Il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta continua a mostrare risultati significativi nel campo delle donazioni e dei trapianti di organi e tessuti. Al 31 dicembre 2024, i dati raccolti evidenziano un trend positivo e un impegno costante nella promozione della donazione. È importante sottolineare che la media nazionale nel 2024 è stata di 30,3 donatori effettivi per milione di abitanti, mentre in Piemonte è stata del 39,3.

DONAZIONI E TRAPIANTI

Nel corso del 2024, sono stati eseguiti numerosi trapianti grazie alla generosità dei donatori. In particolare, sono stati effettuati:

  • 266 trapianti di rene
  • 179 trapianti di fegato
  • 33 trapianti di cuore
  • 22 trapianti di polmone

Inoltre, sono state trapiantate:

  • 647 cornee
  • 436 tessuti muscolo-scheletrici
  • 28 valvole e 3 segmenti vascolari

Infine, sono stati trapiantati:

  • 155 membrane amniotiche
  • 46.959 cm2 di cute

LISTA D’ATTESA

Al 31 dicembre 2024, le liste d’attesa per i trapianti nelle regioni di Piemonte e Valle d’Aosta mostrano un numero significativo di pazienti in attesa di un organo. In particolare, ci sono:

  • 621 persone in attesa di un rene, di cui 209 in lista attiva
  • 66 persone in attesa di un fegato, di cui 41 in lista attiva
  • 143 persone in attesa di un cuore, di cui 79 in lista attiva
  • 3 persone in attesa di un pancreas, di cui 1 in lista attiva
  • 73 persone in attesa di un polmone, di cui 44 in lista attiva

CONCLUSIONI

Il 2024 è stato un anno di grande impegno e risultati positivi per il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta. Grazie alla generosità dei donatori e al lavoro instancabile dei professionisti del settore, è stato possibile salvare molte vite e migliorare la qualità della vita di numerosi pazienti. Continuiamo a promuovere la cultura della donazione, affinché sempre più persone possano beneficiare di questo gesto di altruismo.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/