Trapianti 2024 in Italia: anno da record, con Torino e Piemonte protagonisti
Il 2024 si conferma un anno storico per la donazione e il trapianto di organi in Italia. I dati pubblicati dal Centro Nazionale Trapianti (@CNT) e dal rapporto della Consiglio d’Europa (“Newsletter Transplant”, https://www.edqm.eu/en/newsletter-transplant) descrivono un’attività in crescita su più fronti: da un aumento dei donatori utilizzati all’eccellenza operativa dei centri trapianto, fino al consolidamento della donazione a cuore fermo (DCD).
Risultati nazionali e posizionamento europeo
In Italia sono stati segnalati 3.165 donatori nelle rianimazioni (+2,3% rispetto al 2023) e 1.730 donatori effettivamente utilizzati (+3,6%). Il Paese sale a 29,5 donatori utilizzati per milione di abitanti (pmp), collocandosi al secondo posto tra i grandi Stati europei, dietro la Spagna (48 pmp) e davanti a Francia (28,3), Regno Unito (19,2) e Germania (10,9). Complessivamente, sono stati realizzati 4.642 trapianti (+3,9%) nell’anno.
Torino e Piemonte: il modello d’eccellenza
La AOU Città della Salute e della Scienza di Torino si distingue come prima azienda ospedaliera italiana per numero di trapianti (449 nel 2024: 440 alle Molinette e 9 al Regina Margherita), seguita da Padova (413) e Ismett Palermo (276). È inoltre il centro nazionale con il più alto numero di trapianti di fegato (179) nell’anno. Per la Regione Piemonte, il bilancio è altrettanto significativo: 171 donatori effettivi (39,1 pmp), 496 interventi di trapianto e 536 organi trapiantati.
Donazione a cuore fermo e liste d’attesa
Uno dei progressi più rilevanti riguarda le donazioni da donatore a cuore fermo (DCD): in Italia sono cresciute del 34,6% e rappresentano ora il 16,4% del totale delle donazioni di organi.
Tuttavia, al 31 dicembre 2024 risultano ancora 8.024 pazienti in lista d’attesa, con tempi medi d’attesa che vanno da 1 anno e 7 mesi per il fegato ad oltre 3 anni per il rene o il cuore.
Prospettive e impegno futuro
Secondo il direttore generale del Centro Nazionale Trapianti, Giuseppe Feltrin, i numeri del 2024 — e i dati preliminari del 2025 — confermano la capacità del sistema trapianti italiano di crescere nella complessità e nella risposta clinica. A livello regionale, il Piemonte continua a investire in protocolli innovativi di donazione e trapianto, rafforzando la collaborazione tra istituzioni, centri clinici e cittadini.
I risultati del 2024 rappresentano un banco di prova per la comunità nazionale dei trapianti: confermano che una rete integrata, coordinata e forte sul piano clinico può ottenere risultati di eccellenza. Il Piemonte e la Valle d’Aosta non solo confermano il loro ruolo di protagonisti, ma fungono da modello per il Paese. Restano però aperte sfide importanti, prima fra tutte la riduzione delle liste d’attesa e l’incremento dei donatori.
Fonte: Ministero della Salute su dati del Centro Nazionale Trapianti e del rapporto annuale edito dal Consiglio d’Europa “Newsletter Transplant”.




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