Una maratona di trapianti senza precedenti all'ospedale Molinette di Torino: 100 ore e 11 donatori per salvare 22 vite.

Una maratona di trapianti senza precedenti all’ospedale Molinette di Torino: 100 ore e 11 donatori per salvare 22 vite.

Sotto Natale, presso l’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, è avvenuta una cosa incredibile: 22 persone hanno ricevuto il trapianto che da tanto attendevano grazie a 11 donatori di organi, decine di donatori di sangue e a un’organizzazione scrupolosa tra il Centro Regionale Trapianti e le singole unità operative degli 11 ospedali coinvolti.

I numeri della maratona di trapianti

In poco più di 100 ore sono stati trapiantati 24 organi, praticamente 1 organo ogni 4 ore. Un nuovo record di organi trapiantati in rapida sequenza è stato stabilito tra la mattina del 20 dicembre ed il pomeriggio del 24 dicembre.

Gli 11 donatori e le loro famiglie, nel momento più doloroso, hanno regalato la vita attraverso il dono di 9 fegati, 12 reni, 2 polmoni e 1 cuore. A questi donatori si aggiungono le decine di donatori anonimi di sangue e dei suoi derivati, senza cui gli interventi di trapianto non sarebbero possibili.

Oltre alla loro generosità, sono state necessarie le competenze e la tenacia di oltre 400 operatori tra medici, infermieri e altre figure professionali, tra i quali autisti e personale OSS compresi i necessari servizi interni ed esterni per diagnosi, coordinamenti e logistica. In letteratura scientifica si stima che per gestire ogni donazione sia necessario l’intervento di 45 persone e per ogni trapianto quello di altre 25 (Brain Death, Organ Donation And Transplantation, Oxford University Press Section 5, Pagg. 973-974).

L’organizzazione

Gli organi sono stati asportati in 10 ospedali di città diverse, di cui quattro da altre regioni, poi trasportati fino all’Ospedale Molinette di Torino, dove 3 unità operative erano pronte a riceverli e trapiantarli nei pazienti in attesa.

Le sale operatorie del Centro Trapianti di Fegato sono state attive quasi costantemente durante le 100 ore, poiché sei dei nove fegati hanno richiesto procedure più complesse e avanzate prima di poter essere impiantati con successo nei riceventi: tecniche di ricondizionamento con macchine da perfusione “ex situ”.

11 pazienti in lista attesa hanno ricevuto 12 reni presso il Centro Trapianti di Rene (due reni sono andati allo stesso ricevente). Otto di questi erano segnalati come priorità per via delle loro gravi condizioni cliniche. A Natale avevano salva la vita.

Due trapianti di fegato e due di rene sono stati resi possibili grazie a donatori a cuore fermo. Queste donazioni molto complesse, per cui è possibili effettuarle in pochi ospedali in Italia. Il programma in pieno sviluppo alle Molinette di Torino è punto d’orgoglio per la Regione.

Infine, un paziente ha ricevuto un nuovo cuore e dei nuovi polmoni nel Centro Trapianto organi toracici. 

Anche il Centro Trapianto Rene dell’AOU Maggiore della Carità di Novara (diretto dal professor Vincenzo Cantaluppi) ha eseguito un trapianto di rene.

Cosa ha reso possibile questa maratona di trapianti?

22 vite salvate da 11 generosi donatori di organi, decine di donatori di sangue e da un incredibile lavoro in team con elevate competenze multidisciplinari. Le capacità organizzative del Coordinamento Regionale Trapianti Piemonte-Valle d’Aosta (diretto dal professor Antonio Amoroso e coordinato dal dottor Federico Genzano) e del Coordinamento Regionale Prelievi (diretto dalla dottoressa Anna Guermani) si sono dimostrate impareggiabili.

Piccola nota a margine

In questa Vigilia di Natale, si è registrato un altro record nei record per i trapianti. Il donatore di uno dei fegati aveva 97 anni compiuti. L’età ad oggi più avanzata mai registrata nella Rete Donazione e Trapianto di Piemonte-Valle d’Aosta. Il fegato è stato poi trapiantato con successo su un ricevente di 65 anni che, grazie a quel supernonno, potrà diventarlo a sua volta. Noi glielo auguriamo con tutto il cuore.